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ida borletti raccoglie, in questo suo libro di memorie, il racconto della sua vita. la storia di ida traccia il percorso della vita di una persona e, nel contempo, gli echi delle esperienze di una collettivita` in crisi. questo libro e` una storia d`amore, una storia di privilegi, di fortuna e di sfortuna, di allegria e di tristezza, di narcisismo e di generosita`.

"ho voluto fare il tentativo di presentare il gesu` dei vangeli come il gesu` reale, come il "gesu` storico" in senso vero e proprio. io sono convinto che questa figura e` molto piu` logica e dal punto di vista storico anche piu` comprensibile delle ricostruzioni con le quali ci siamo dovuti confrontare negli ultimi decenni. io ritengo che proprio questo gesu` - quello dei vangeli - sia una figura storicamente sensata e convincente. solo se era successo qualcosa di straordinario, se la figura e le parole di gesu` avevano superato tutte le speranze e le aspettative dell`epoca, si spiega la sua crocifissione e si spiega la sua efficacia. gia` circa vent`anni dopo la morte di gesu` troviamo pienamente dispiegata nel grande inno a cristo della lettera ai filippesi (2,6-11) una cristologia, in cui si dice che gesu` era uguale a dio ma spoglio` se stesso, si fece uomo, si umilio` fino alla morte sulla croce e che a lui spetta l`omaggio del creato, l`adorazione che nel profeta isaia (45,23) dio aveva proclamata come dovuta a lui solo. la ricerca critica si pone a buon diritto la domanda: che cosa e` successo in questi vent`anni dalla crocifissione di gesu`? come si e` giunti a questa cristologia? come mai dei raggruppamenti sconosciuti poterono essere cosi` creativi, convincere e in tal modo imporsi? non e` piu` logico che la grandezza si collochi all`inizio e che la figura di gesu` abbia fatto saltare tutte le categorie disponibili e abbia potuto cosi` essere compresa solo a partire dal mistero di dio?"

un romanzo ambientato in una bologna cupa e notturna, un noir che procede con un rapido alternarsi di sequenze, una trappola spietata come la tela di un ragno, una storia intricata, dipanata con la padronanza di un maestro del genere: mentre la citta`, dal finestrino di un tram, prende la forma di un magico mosaico di punti di vista. protagonisti leila, una ragazza che sfrutta il suo fascino per abbordare e rapinare uomini dall`aspetto danaroso, e franz un autista d`autobus annoiato e depresso, con il vizio del gioco e un mare di debiti in agguato.

tra i fili di arianna che si possono seguire per interpretare lo sviluppo del moderno, martin davis seleziona quell`entita` al tempo stesso astrusa e comunissima che e` il calcolo o computazione. astrusa perche` la teoria della calcolabilita` - in bilico tra matematica, ingegneria elettronica e filosofia non e` certo un soggetto facile. comunissima perche` chiunque usi un pc ha tra le mani, spesso senza saperlo, un "calcolatore universale" - l`epitome stessa della nozione di computazione. per ricostruire la genesi di questa idea davis prende le mosse da leibniz e compone, con affetto e rispetto, una galleria di personaggi-chiave che comprende boole, frege, cantor, hilbert, g?del e culmina in turing: alla sua macchina universale riconosce infatti, pur pagando il dovuto tributo a g?del, un ruolo centrale nei fenomeni di insolubilita`. grazie a turing il "sogno di leibniz" - l`invenzione di un calcolo simbolico con cui risolvere in maniera automatica ogni genere di problemi - si materializza in calcolatori non piu` in carne e ossa, ma in rame e silicio. resta tuttavia, quel sogno, solo in parte realizzato: se molti degli aspetti della mente razionale sono oggi riproducibili informaticamente, quelli che piu` caratterizzano l`essere umano - senso comune, emozioni, coscienza - resistono ancora alla realizzazione della visione di leibniz.

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