in "affinita`", brian dillon attraversa la storia dell`arte per cercare di spiegare come e perche` le immagini abbiano il potere di sedurci. una riflessione che si muove in quel territorio ambiguo tra cio` che ha importanza solo per noi e cio` che riguarda l`intera collettivita`, per indagare il legame magico che c`e` tra quello che vediamo e quello che sentiamo. il concetto di "affinita`" e` estremamente vago e pero` per tutti di immediata comprensione. e` qualcosa al contempo culturale ed emotivo, intellettuale e sentimentale: perche` proprio quel quadro ci ha colpito nel mezzo della grande sala di quel museo? non sappiamo dirlo con precisione, eppure non possiamo fare a meno di sentirci catturati da quell`aura. in queste pagine brian dillon sceglie allora di esplorare le proprie affinita` personali, interrogando le opere di artisti quali dora maar, andy warhol, rinko kawauchi o francesca woodman insieme alle illustrazioni scientifiche di creature marine e anatomie mediche, le fotografie della propria famiglia e i frammenti di celebri film, tentando cosi` di definire con la scrittura un`interdipendenza sentimentale e intellettuale altrimenti ineffabile. "affinita`" racconta in modo inedito questa fascinazione: la capacita` di alcune immagini di farsi, con un solo sguardo, oggetto del nostro desiderio. perche` soltanto capendo cos`e` che risuona dentro di noi, potremo dire davvero chi siamo.