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un collezionista furioso, deciso a mettere in salvo nella sua casa di tangeri nientemeno che lo spirito della citta` bianca. e uno spiritello, un duende, che della casa e della citta` incarna l`aspetto piu` concreto. tra i due protagonisti di questa storia di ossessioni e malintesi destinata a sfociare in storia d`amore si sviluppa un rapporto comico: incurante dei debiti che accumula, il collezionista insegue le chimere del passato e raccoglie con lirismo stralunato le testimonianze di una civilta` forse fiorita solo in un sogno. il fantasmino ha i piedi per terra, conta i soldi, vuole fare l`amore con tutte le donne - e esige un plot. procedendo sinuoso come un arabesco tra colpi di scena e ricordi di una formazione storicoartistica cosi` personale da sembrare l`espressione di un volto, traversando con liberta` generi diversi - dall`autobiografia al romanzo gotico al poliziesco con incursioni nella saggistica erudita, nella satira, nel fumetto, nella canzone popolare - questo racconto di due personaggi che ci ricordano don chisciotte e sancho panza delimita una scena mitica. e` tangeri, "coi due mari lubrichi che la lumano di soppiatto come i vecchioni susanna al bagno", il "borgo cartaginese e fenicio, arabo e portoghese", ma anche e soprattutto lo sgangherato approdo di tanti migranti andalusi fin dalla caduta del regno di granada, dove perfino l`omicidio e` lecito, se "commesso per una necessita` estetica urgente come la soppressione di una virgola".