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ottobre 1945. l`anno scolastico inizia in ritardo. e il primo dell`italia liberata e non e` semplice ripartire dalle macerie. la maestra gilla guarda con angoscia quei muri che fino a poche settimane prima alloggiavano nazisti. e arrivata a borgo di dentro per sfuggire alle bombe che martoriavano la sua genova, e come tanti giovani ha combattuto e ha rischiato la vita, scommettendo sulla costruzione di un futuro migliore che altri compagni non vedranno. ma ora non vuole pensare a quello che la guerra le ha tolto, e le ventitre` allieve di quinta elementare che ha di fronte sono una ragione sufficiente per tenere a bada la tristezza. al suono della campanella e` rimasto un posto vuoto, in prima fila. la bambina a cui e` destinato raggiunge la classe poco dopo, accompagnata dalla bidella e da un biglietto del direttore. si chiama francesca e arriva dal vicino orfanotrofio. e preparata, diligente, ma non parla e gilla nei suoi occhi riconosce subito la tristezza di chi si trova solo in un mondo cui non appartiene. per entrambe c`e` stato un prima e c`e` stato un dopo. ma se gilla del passato vorrebbe liberarsi, per francesca e` l`unico posto in cui desidera tornare. perche` li` sta la sua famiglia, quella per cui il suo nome era ester e con cui viveva a casale monferrato, prima che i "provvedimenti per la difesa della razza" impedissero a suo padre di insegnare, a suo nonno di vendere stoffe, a lei e sua madre di condurre una vita degna di questo nome. l`ultimo ricordo felice di ester e` una gita sul po. dopo, solo la colpa di essere ebrei. ora dei genitori non sa piu` nulla, e la speranza che tornino a prenderla, come le hanno promesso, l`abbandona un po` ogni giorno. gilla ha intuito cosa nasconde l`ostinato silenzio della bambina, e sa che per riparare cio` che si e` rotto servono calma e pazienza. le stesse che usa con un vecchio planetario meccanico che la sera aggiusta sul tavolo della cucina, formulando lezioni immaginarie per le sue allieve. con la grazia di ch