nel 1968, pochi mesi prima di morire, witold gombrowicz incontra lo scrittore e editore dominique de roux per intrattenere con lui un dialogo ragionato attorno alle proprie opere. cio` cui gombrowicz da` vita una volta a tu per tu con de roux e` pero` qualcosa di molto diverso dall`ordinato scambio tra due intellettuali. il suo si rivelera` infatti un monologo torrenziale in cui si mescolano autobiografia e letteratura, arte e politica, i libri scritti e quelli amati, il privato e le riflessioni sulla societa`: un , ma anche una summa della propria esistenza e della propria poetica. il suo testamento. dall`infanzia trascorsa in polonia agli ultimi anni in francia, dalla stesura dei primi romanzi al successo internazionale, dal rapporto con la famiglia a quello con gli scrittori a lui contemporanei, dalla ribellione contro la forma a quella contro se stesso, passando per la composizione di ferdydurke, trans-atlantico, pornografia e cosmo, questo testo-confessione e` - come evidenzia nella sua postfazione francesco m. cataluccio - e allo stesso tempo . un`opera che ci permette di entrare nelle profondita` del mondo interiore dell`autore polacco, comprenderne i modelli, le insicurezze e le ossessioni; guardare nello specchio della sua vita per provare a trattenere la sua immagine sfuggente.
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