l`autoritratto, genere molto antico, e` percezione di se` e allo stesso tempo forma di comunicazione. non include solo l`artista e lo spettatore, ma anche l`ambiente in cui viene realizzato. attingendo dalla storia dell`arte, dagli studi sulla performance, dagli studi culturali, dalla cultura visiva, dalla teoria dei nuovi media, dalla filosofia, dalla psicologia, dagli studi di genere, dall`informatica e dalle neuroscienze, questo libro marcatamente interdisciplinare ne ripercorre l`evoluzione storica, illustrando come gli artisti, al fine di cogliere il proprio aspetto e costruire la propria identita`, lo abbiano continuamente rivisitato avvalendosi di diverse tecnologie, abbinate a strategie teatrali e performative. pratiche, lavorazioni, strumenti, specchi, scalpelli, trapani, macchine fotografiche, smartphone, video, realta` virtuale e social media sono stati utilizzati per creare e offrire una rappresentazione sempre piu` fluida, multipla e "sociale", che ha influenzato anche la nostra interpretazione del "se`". in questo senso, l`autoritratto, costruito sia in funzione sia per mezzo della presenza effettiva o implicita di un altro, non e` solo una questione di autorappresentazione, ma anche di previsione della sua ricezione (basti pensare al selfie). l`indagine dell`autrice si chiude con un invito a riflettere sulle strategie che potrebbero essere adottate in futuro per approfondire in modo piu` inclusivo ed ecologico il concetto e la pratica del se`.