le pagine del romanzo di yan lianke scorrono intense e visionarie come accade sempre con questo scrittore, uno dei piu` dotati del panorama letterario cinese: come se raccontasse le sue storie sull`orlo di una faglia che da` il capogiro, mentre la dimensione realistica si intreccia con quella simbolica e la storia della cina rurale in cui e` cresciuto si affaccia sui presagi distopici e apocalittici della contemporaneita`. tutto avviene in un giorno lunghissimo sfinito dalla canicola, il sesto giorno del sesto mese del calendario lunare, che un delirio improvviso trasforma in una notte interminabile: nei villaggi dei monti funiu comincia a dilagare, al crepuscolo, un sonnambulismo contagioso, una veglia allucinata e fuori controllo in cui i desideri e i pensieri soppressi durante la disciplinata realta` del giorno prendono forma e guidano le azioni degli uomini, fino alle conseguenze piu` estreme. il quattordicenne li niannian e` il primo ad accorgersene e l`unico a non cadere in balia del fenomeno, mentre osserva tutto con una domanda in testa che si fa sempre piu` impellente: il sole spuntera` di nuovo la mattina? come potra` tornare la luce, dopo quella notte di vertigini in cui il mondo si e` addentrato troppo in profondita` nel sogno?