chi era ugo cerletti? la scarna biografia di quest`uomo dice che nacque a conegliano nel 1877 e che mori nel 1963. di professione era uno psichiatra, formato nel tempo in cui la psicoanalisi freudiana si imponeva in tutta europa. ma cerletti inseguiva altre idee e altre terapie: soprattutto una, quella che lui stesso chiamo` con il termine di elettroshock. inventare e sostenere una pratica che in pochi decenni e` diventata sinonimo di brutalita`, di sofferenza e persino di tortura e` stato per cerletti una sciagura. un uomo che ebbe un ruolo fondamentale nella storia della medicina divento`, agli occhi di molti, il carnefice dei pazzi. un`onta che investi lui e la sua invenzione, di cui si mise in dubbio l`efficacia. carlo patriarca, medico, scrittore, ma soprattutto uomo abituato a leggere tra le righe di documenti d`archivio, capace di muoversi tra le pieghe della storia con rigore e precisione, in una sorta di romanzo-biografia prova a raccontare questa storia dal punto di vista di un ipotetico assistente di cerletti. un assistente che ha avuto la sfortuna di avere un fratello pazzo. ne esce un romanzo suggestivo, vertiginoso, dove e` in gioco il progresso della medicina ma anche l`orrore sociale verso la malattia mentale. ne esce la storia drammatica di uno scienziato che pago` il suo modo di trattare e curare la follia. il paradosso e` che molti anni dopo la sua morte cerletti sarebbe stato riabilitato, per quanto parzialmente. quella macchina per curare i pazzi e` stata riconsiderata. ma questo l`inventore dell`elettroshock non avrebbe mai potuto immaginarlo. pochi come carlo patriarca sono stati capaci di raccontarci la medicina con questa nitidezza: non solo come progresso, e non solo come scienza, ma anche come una strada frastagliata, imprecisa, spesso interrotta, persino insensata alle volte. una strada controversa e ambigua assai piu vicina alla letteratura di quanto si possa immaginare.