scritto subito dopo la seconda guerra mondiale, la morante con questo romanzo ha iniziato il suo lungo percorso letterario. "o impareggiabile prosapia! mia madre fu una santa, mio padre un granduca in incognito, mio cugino edoardo un ras dei deserti d`oltretomba e mia zia concetta una profetessa regina. si fissarono cosi`, in solenni aspetti a me familiari, le maschere delle mie futili tragedie...". cosi` assediata da tali "magnifiche" ombre, l`io narrante di menzogna e sortilegio s`incammina verso la necropoli del proprio mito familiare: pari a un archeologo che parte verso una citta` leggendaria.