prima persona plurale del verbo essere: e` la voce verbale che attraversa tutta la nuova raccolta di mariangela gualtieri. una voce, per l`appunto, prima ancora che una forma. una voce che parla da non si sa dove e pronuncia l`essere e l`esserci come evidenza e nello stesso tempo come mistero. ne` punto di partenza ne` punto di arrivo, ma consapevole e accidentato percorso. gli approcci piu` che definitori sono tentativi di collocazione: , . ma soprattutto sono indicazioni di stati d`animo: , . di sicuro non siamo soli. un`altra presenza costante del libro (e non solo nella seconda sezione, ad essi dedicata) e` quella degli animali. fratelli, ma anche qualcosa di piu`: sorta di angelici anelli di congiunzione con quanto si cela dietro la parola e il verbo essere. e anche i cuccioli umani, ai quali e` dedicata un`altra sezione, sono creature speciali, piu` immediatamente partecipi di quei cicli naturali intorno ai quali ruota, come una preghiera, la scrittura della poetessa romagnola. ma senza essere troppo francescana, senza dimenticare che il male esiste e che quella umana e` una . d`altra parte, anche nelle poesie piu` introspettive le pulsioni sono del tutto contrastanti, in un`alternanza di estasi e smarrimento. il filo rosso del libro resta comunque quello del sentimento panico (ancora una volta , tutto, insieme) che attraversa le varie sezioni e tocca forse il suo vertice nel requiem finale.
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