all`inizio degli anni ottanta manhattan non e` ancora il fortino inaccessibile che e` diventato oggi, ma due giovani appena sbarcati dal canada attratti dalla sua effervescente vita culturale devono comunque accontentarsi di un minuscolo monolocale in un seminterrato. da qui partono adam e martha nell`esplorazione di se stessi, del loro matrimonio iniziato proprio a new york e della loro nuova citta`, luogo ideale per mettere a frutto ambizione e talento. quello di adam, come lui stesso scoprira` non senza un certo stupore, sta nella capacita` di mettere in fila le parole e di spaziare dalla cultura alta a quella bassa, abbandonando il puntiglioso del dibattito accademico per un tollerante in grado di accogliere con sguardo curioso tutto cio` che la citta` ha da offrirgli. e delle sue doti da` prova anche in questi resoconti dei suoi comici esordi nel mondo lavorativo, da un impiego alla frick library a un altro al moma fino ad approdare alla rivista gq, dove la totale mancanza di requisiti lo rende il candidato ideale. ogni passaggio e` occasione per gli incontri piu` disparati, dal fotografo richard avedon, che diventa mentore e amico fraterno, a un artista di strada deciso a rifare van gogh meglio di vincent, dall`ineffabile star dell`arte consumistica jeff koons a un derattizzatore filosofo alle prese con la fauna sotterranea di soho. e il racconto cede volentieri il passo alla digressione: il parallelo tra i cicli della moda e l`eterno ritorno dell`uguale di nietzschiana memoria; la semiotica astuta dei centri commerciali e del finto nordico magen-dazs; la capacita` di oggetti iconici come il walkman e le nike di mettere le ali ai piedi a un semplice camminatore.
Questo sito utilizza solo cookies tecnici e cookies analitics propri e di terzi. Per ulteriori informazioni vedi la nostra informativa.Chiudi