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dopo sette anni di silenzio, patrizia valduga pubblica un nuovo libro di versi: e` un poemetto intitolato alla citta` dove passa le sue vacanze e dove la scorsa estate e` scaturito da un improvviso galgenhumor (l`umorismo di chi sta per essere impiccato, l`allegria dei disperati), consuntivo dei quindici lunghi anni vissuti senza raboni. nel fluire delle quartine di settenari e di endecasillabi ecco dunque belluno, la piazza e le montagne che vede dalla finestra, e i nomi dialettali delle montagne formano un primo catalogo, un`orgia fonetica (si percepisce qui l`importanza che ha avuto per la poetessa aver tradotto carlo porta) che si fa subito filastrocca o litania; ecco il catalogo impietoso dei suoi fidanzati, che prendono la parola per accusare o per difendersi: