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un padre, una madre, due figli: una qualunque famiglia della buona borghesia torinese, ma ebrei e antifascisti. la persecuzione politica e razziale del fascismo si abbatte su questa famiglia, la disperde e infine la decima: il padre morira` deportato in un campo di sterminio, un figlio nella lotta partigiana, e sara` medaglia d`oro. la vicenda della famiglia diena e` raccontata da alberto cavaglion a partire dalla corrispondenza che i quattro protagonisti continuarono a scambiarsi fino all`ultimo (dal carcere, dalla macchia, persino dal campo di concentramento di bolzano) in un`ostinata volonta` di mantenersi uniti nella dispersione, di riannodare "per via invisibile" il dialogo e gli affetti.