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di fronte a problemi che nessun governo nazionale e` in grado di risolvere, elettori e politici, sfiduciati verso la globalizzazione, inseguono le sirene del populismo. spaventati dai fantasmi di una sovranita` che sembra svanire, stiamo cosi distruggendo proprio quegli strumenti che ci consentirebbero di ricostruirla in un mondo che non e` piu` quello dominato dagli stati nazionali. frustrati per l`impressione di non riuscire a far sentire la nostra voce e di non avere piu` il controllo sulle nostre vite, ci rassegniamo a uno stato di natura del tutti contro tutti, incapaci di quella fiducia reciproca - tra persone e nazioni - che ci permetterebbe di riprendere in mano il nostro destino. si e` rotto il compromesso della delega, nemica giurata dei populismi, travolta da referendum, progetti di uscita dall`euro e ostilita` a ogni e`lite politica e tecnocratica. l`errore finora e` stato cercare di preservare il patto sociale che ha retto l`europa nel lungo dopoguerra - integrazione come garanzia di pace e di prosperita` - invece che dare alla sovranita` condivisa una base di legittimita` piu` attuale. che puo` essere soltanto protezione e identita`, sicurezza e difesa dalle conseguenze della globalizzazione.