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parlare di diritto d`amore non serve a legittimarlo, l`amore non ha bisogno di legittimazione. l`amore vuol farsi diritto per realizzarsi pienamente. le parole diritto e amore sono compatibili o appartengono a logiche conflittuali? nell`esperienza storica, il diritto si e` impadronito dell`amore. lo ha chiuso in un perimetro, l`unico giuridicamente legittimo: il matrimonio. un contratto di diritto pubblico, sorvegliato dallo stato, basato sulla stabilita` sociale, la procreazione, l`educazione dei figli e portatore di una morale ritenuta prevalente, quella cattolica. obbedienza e subordinazione per le donne, logica autoritaria e patrimonialistica, un blocco compatto nel quale l`amore riusciva con fatica ad aprire qualche breccia. oggi troviamo il futuro declinato in modo ben diverso dal passato e sembriamo prendere congedo da un diritto ostile all`amore. la carta dei diritti fondamentali dell`unione europea vieta ogni discriminazione e legittima, in condizioni di parita`, unioni diverse da quella matrimoniale. la corte costituzionale italiana ha cominciato a riconoscere alle persone dello stesso sesso il diritto fondamentale di vivere liberamente una condizione di coppia. ma se rivolgiamo lo sguardo alla societa` italiana, cogliamo ancora troppe tracce di una politica del disgusto che continua a ritenere inaccettabili i diritti dell`amore. una politica che si nutre di pregiudizi, sorda ai richiami dell`europa, ostacola l`abbandono delle discriminazioni e nega alle persone diritti fondamentali, come l`accesso paritario di tutte le coppie al matrimonio.