"se e` vero, come scrive masolino d`amico nella prefazione a questo volume, che chi legge le poesie della dickinson in traduzione e` portato inevitabilmente a pensare a forme aperte, mentre in realta` "l`originale e` sempre costretto in uno schema preciso, e vorrei dire rigido, se l`orecchio finissimo e originale dell`autrice non lo variasse continuamente con piccole strepitose invenzioni", e` anche vero che la traduzione che qui presentiamo di una scelta di queste rappresenta a nostro avviso una straordinaria prova di fedelta` e, insieme, un adeguamento allo stile della grande poetessa americana di assolutamente non comune resa espressiva. la scelta, poi, di adriana seri, se certamente e` motivata dal desiderio di poter offrire una parte della produzione della dickinson pressoche` sconosciuta al lettore italiano, e` non meno indicativa di una maniera "totale" di leggere la sua poesia; una maniera che tende a rifiutare le categorie di "maggiore e minore" all`interno di un`ispirazione certamente varia - che non esclude affatto, come giustamente nota masolino d`amico, "l`umorismo, e non di rado l`allegria" -, ma vissuta nella sua totalita` con una partecipazione che forse non ha eguali nella storia della poesia moderna."