nel corso del lavoro per la sua monumentale biografia di kafka, reiner stach ha isolato novantanove "reperti" che corrispondono ad altrettanti momenti ed episodi, testimoniati dallo scrittore stesso o da suoi amici e contemporanei. tale mosaico ci mostra un kafka poco conosciuto: frequentatore di casino` e bordelli, o di un collezionista di foto ose`, o in ufficio in preda al "fou rire" di fronte al sussiegoso superiore, o fra gli appassionati di nuoto e d`aeroplani, o seduto in giostra in mezzo a ragazzine vocianti, ma anche abile falsificatore della firma altrui - si tratti di thomas mann o di una sedicenne vagheggiata a weimar... fra le sorprese che ci riserva il libro vi e` la prima lettera al padre, rivolta ancora ai "cari genitori", e la piantina dell`appartamento in cui gregor samsa si risveglia trasformato in un insetto. se esilarante e` la pubblica lettura della colonia penale in una galleria di monaco, dove gli astanti cadono in deliquio o fuggono, incapaci di reggere quell`"odore di sangue", mentre kafka prosegue imperterrito, commovente e` la storia delle lettere che lo scrittore attribuisce a una bambola persa in un parco di berlino, per consolare una bambina in lacrime. lettere perdute per sempre. conservato e` invece l`appello a kafka di un infelice messo alle strette dalla cugina che non comprende il senso della metamorfosi.