![Balthazar_-Durrell_Lawrence](cops/big/9788806212148g.jpg?tit=Balthazar_-Durrell_Lawrence&r=99)
"il lettore odierno non si libera dalla sensazione che il `quartetto` sia anche un gioco col grande romanzo modernista, e se non la sua (involontaria?) parodia, certo la sua archiviazione. il `messaggio` che durrell inscrive nelle pagine finali di "clea" - la rinuncia alla hybris intellettualistica del sapere come forma di fagocitazione della realta` - non equivale forse a una presa di distanza, anzi a un vero e proprio congedo da quella che era stata l`eroica e nobile utopia della letteratura modernista: riuscire a dare, malgrado tutto, un ordine e quindi un senso al mondo e alla storia? a lawrence, che pure ammirava, pursewarden una volta scrisse che non gli sembrava proprio il caso di costruire un taj mahal intorno a una cosa semplice come una bella scopata. cio` che il lettore si chiede e` se l`intero `quartetto` non sia per caso una `deflation` del taj mahal costruito dalle archistar della narrativa novecentesca intorno ai massimi problemi dell`arte e della vita, dell`io-dello-scrittore e della forma-del-romanzo... `deflation` ovvero gioco e pastiche che, nel momento stesso in cui rifanno il verso ai loro modelli, li decostruiscono umoristicamente prima di riporli nel magazzino dei ferrivecchi". (dalla prefazione di giuseppe sertoli)