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lawrence newman fa quasi tenerezza nella sua goffaggine: pavido e abitudinario, vive con la madre in una tranquilla zona residenziale cullandosi in illusioni stantie. dietro la facciata perbene nasconde pero` un aspetto del quale e` piu` difficile sorridere: quando vede una scritta antisemita, legge di atti di vandalismo o sente i vicini scagliarsi contro il negoziante ebreo del quartiere, e` percorso da un brivido di eccitazione. ma la sorte ha un brutto tiro in serbo per lui. da qualche tempo non ci vede piu` bene e questa de`faillance gli causa non pochi imbarazzi sul lavoro. quando viene obbligato a mettersi gli occhiali, si trova a fare i conti con le tragiche conseguenze della nuova condizione: la sua faccia, diventata a poco a poco nitida nello specchio del bagno, e` ora quella di un ebreo. e negli stati uniti i primi anni quaranta non sono un bel momento per avere quell`aspetto. e questione di un attimo prima che la violenza che sotto sotto tanto lo eccitava cominci a fargli paura. pagina dopo pagina, "a fuoco" mostra il progressivo cambiamento di un uomo costretto dalle circostanze a rivedere le proprie stereotipate certezze, a fare i conti con il pregiudizio e a inquadrare la realta` da un`altra angolazione.