con "in patagonia", il libro nel quale bruce chatwin racconta l`itinerario che dal dicembre del 1974 fino al marzo dell`anno successivo lo condusse all`estremo sud del continente americano, il grande viaggiatore britannico e` diventato un autore di culto, che ha cambiato per sempre l`idea di letteratura di viaggio. vent`anni dopo, adrian gime`nez hutton ha messo alla prova la verita` di quel diario, ripercorrendone le tappe e cercando di rintracciarne luoghi e personaggi. dopo due anni e quasi diecimila chilometri sulle tracce di un vagabondo scaltro a confondere i propri passi, senza tralasciare nessun incontro e nessun dettaglio (la ricerca della pelle del milodonte, la baracca di butch cassidy, la leggenda della citta` dei cesari, le spedizioni di magellano e darwin, la storia dell`indio jemmy button, la colonia missionaria del reverendo bridges, il fiordo ultima esperanza), l`inseguimento ha preso la forma di un volume, che e` nello stesso tempo un indimenticabile affresco di quell`estremo lembo di mondo e un ritratto del suo narratore piu` famoso. se per gime`nez hutton la stesura di questo singolare libro e` stata soprattutto l`occasione per calcare le orme di un mito, per il lettore odierno si tratta di ritornare all`opera di chatwin, e rivisitarla ormai a quasi quarant`anni dalla sua uscita. questo non e` un libro critico nei confronti di "in patagonia" (anche se spesso ne sottolinea le incongruenze) ne` un libro che lo esalta. e il resoconto di un viaggio...