"istanbul come malinconia condivisa, istanbul come doppio, istanbul come immagini in bianco e nero di edifici sbriciolati e di minareti fantasma, istanbul come labirinto di strade osservate da alte finestre e balconi, istanbul come invenzione degli stranieri, istanbul come luogo di primi amori e ultimi riti: alla fine tutti questi tentativi di una definizione diventano istanbul come autoritratto, istanbul come pamuk". (alberto manguel, "the washington post"). una delle piu` affascinanti citta` del mondo raccontata con la passione enciclopedica del collezionista, l`amore del figlio, il lirismo intenso del poeta.