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"la parola `logica` ricorre di frequente nei discorsi di papa francesco" scrive padre antonio spadaro nella prefazione ma "non ha nulla a che fare con l`astrazione: per lui e` la visione della realta`, la percezione viva, sensibile dei significati della vita." e la logica di dio che illumina anche il cammino delle quattordici stazioni della via crucis: una strada dolorosa segnata dalla sofferenza e dal fallimento, dall`umiliazione e dalla solitudine. eppure dio ci ha insegnato che la croce non contiene una logica di dolore e di morte bensi` d`amore e di speranza: e` lo "spazio in cui si rivela la misericordia di dio". un amore che, se lo accettiamo, ci chiama a lasciare le comodita` dello status quo, compresa una fede "comoda", per andare nelle "periferie" del mondo e rispondere in prima persona al grido dei nostri fratelli bisognosi, al grido per la pace e la giustizia, al grido dei disperati. un amore, soprattutto, che non si ferma davanti alla pietra del sepolcro, ovvero alle tante difficolta` a cui la vita di ogni giorno ci sottopone, ma va oltre, aprendosi alla speranza. dietro la pietra non c`e` morte: la croce non e` la fine ma l`inizio di un nuovo cammino che si apre con la risurrezione, una vita nuova a cui il signore non si stanca di invitare ognuno di noi. un cammino che sara` autentico solo se conoscera` lo stupore che scuote il tutto nostro essere quando accoglie il signore, quando sceglie di non avere paura di seguirlo nell`amore.