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fare un picnic sotto lo sguardo sospettoso dei soldati israeliani, affrontare estenuanti posti di blocco per visitare un parente o per vedere i graffiti di banksy sul muro di bedemme, sperare che la propria posta non venga intercettata, andare a lavoro sotto la minaccia costante delle aggressioni dei coloni. i diari di raja shehadeh, scrittore, avvocato e fondatore dell`associazione per la difesa dei diritti umani al-haq, raccontano la vita quotidiana nei territori di gaza e cisgiordania dal 2009 al 2011. sono gli anni in cui le condizioni di vita nelle aree occupate peggiorano drasticamente con l`inasprirsi del controllo israeliano, mentre l`autorita` nazionale palestinese lotta per ottenere riconoscimento come membro osservatore all`onu e la primavera araba inizia a scuotere gli equilibri del medio oriente. con gli occhi aperti sulla realta` che lo circonda, l`autore passeggia per le strade di ramallah, cura il proprio giardino, raccoglie le storie dei vicini, lotta ogni giorno con la sua frustrazione, costretto a confrontare le speranze pacifiste del padre, assassinato nel 1985, con l`assenza di ogni credibile prospettiva di cambiamento. in questo quotidiano intriso di dolore e di angoscia per il futuro, la scrittura di shehadeh, poetica nella sua rigorosa aderenza ai fatti, sa aprire squarci di luce, e testimonia l`ostinazione di uno sguardo lucido, che non vuole cedere alla rabbia e arrendersi alla disperazione.