
"sotto il letto tenevo la valigia, piccola in apparenza, / e dentro di essa le mie poche preziose proprieta`... / una foto di mia madre che mi sorride disperata tra saluti e domande. / un orologio rotto con le lancette ferme": cosi` ayar ata, poeta e profugo curdo a londra, ha espresso l`attaccamento dei viandanti globali alle loro cianfrusaglie, potenti promemoria portatili di perdite e conquiste. yasmin alibhai-brown non e` sfuggita a questa mania. ovunque vada, si trascina dietro borse piene di vecchie istantanee della sua universita` in uganda e svariati e inutili souvenir. nella sua cucina londinese conserva i sacri reperti di famiglia, gli utensili in cui e` racchiusa e simbolicamente rappresentata la loro storia migrante: un vecchio arnese di legno per grattugiare la polpa delle noci di cocco; un oggetto per impastare il pane indiano; un enorme karai di acciaio, la versione indiana del wok. e poi pentole e padelle, portate via da kampala nel 1972, l`anno in cui idi amin, il sadico dittatore africano, bandi` gli asiatici dall`uganda. un singolare destino ha, infatti, trasformato tutti i membri della famiglia dell`autrice in eterni emigranti al seguito dell`incessante movimento dell`era moderna. tuttavia, anche se non esiste luogo sulla terra che possano considerare loro, yasmin e i suoi hanno qualcosa in comune che si trasmette di generazione in generazione: il cibo... un`evocativa storia culturale e culinaria di un popolo ricco di grandi tradizioni e di memorie condivise.