![Sfiorati_-Veronesi_Sandro](cops/big/9788860442192g.jpg?tit=Sfiorati_-Veronesi_Sandro&r=48)
"un omaggio a roma". cosi` sandro veronesi definisce "gli sfiorati", il romanzo da cui e` tratto il film omonimo di matteo rovere. un omaggio non solo alla citta` che lo ha accolto per molti anni ma anche e soprattutto un confronto aperto con un momento storico che ha cambiato profondamente il volto di gran parte del mondo da noi conosciuto fino ad allora e rappresentato da una generazione sfuggente, distratta, schiumevole. in una roma splendida e sinistra si dipana la vita solitaria di me`te, appassionato studioso di grafologia, introverso e ombroso. belinda, la sorellastra quindicenne di me`te, affidata a lui per due settimane, e` il centro d`attrazione di tutto il romanzo, il desiderio proibito e continuamente rimandato, la trasgressione irresistibile. a lei lo scrittore affida il vero senso del romanzo, rendendola portatrice di valori e caratteristiche appartenenti a un`epoca, quella degli anni ottanta, contraddittoria e ambigua. i giovanissimi eroi di questa storia non sembrano invecchiati dopo vent`anni. gli stessi desideri, le stesse paure e l`incredibile capacita` di maneggiare l`insensatezza senza venirne travolti si possono ritrovare in molti giovani uomini e giovani donne della generazione degli anni duemila; me`te e belinda, infatti, diventano protagonisti di un film ambientato vent`anni dopo la loro nascita letteraria.