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le prime opere di ovidio nascono in un contesto di cui non va sottovalutata l`importanza. finite le guerre, augusto cerca di rafforzare la pax romana attraverso la restaurazione dei valori severi dell`eta` repubblicana, propagando fra l`altro un ritorno all`austerita` dei costumi. in questo clima, ovidio esordisce con opere che, se non sono apertamente contrarie al programma augusteo, certo non vi aderiscono ne` esprimono intenti celebrativi: tra le altre gli "amores", raffinato e ironico gioco intellettuale che si diverte a destrutturare lo stesso genere in cui si inscrive, la poesia elegiaca; le "heroides", lettere che si immaginano scritte da eroine mitiche ai loro uomini in guerra e che compiono un`umanizzazione dei personaggi mitologici; e l`"ars amatoria", il celeberrimo trattato sulle tecniche seduttive, in realta` un affresco della vita galante dell`epoca nonche` una difesa dell`amore libero e del piacere. ed e` forse l`estraneita` sostanziale della sua poesia alla politica culturale di augusto a condannare ovidio all`esilio a tomi, localita` dell`odierna romania. lontano dalla vitalita` di roma, il poeta si dedica a opere in cui vibrano le nuove note della tristezza, del rimpianto, a volte dell`ira: i libri di "tristia" che sono anche una riflessione sulla letteratura, il poemetto "ibis" che si scaglia contro un detrattore, le "epistulae ex ponto" che recuperano il tema celebrativo.