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nel primo secolo avanti cristo a roma la tradizionale struttura collegiale del governo oligarchico non offriva ne` spazio ne` strumenti per controllare l`enorme potenza degli eserciti, la minacciosa presenza delle plebi urbane, il formidabile dinamismo di capi politici e militari privi di scrupoli legalistici. il consolato di cicerone nel 63 a. c., fu da una parte l`ultimo tentativo di governare nel quadro della costituzione repubblicana, dall`altra il primo episodio riuscito e vittorioso di presa del potere per mano di un membro di una famiglia non nobile ne` plebea illustre, non ancora accolta nella nobilitas. per piu` di quattro secoli, dal 510 a. c., poche decine di famiglie (o gentes) governarono roma; contro questa concentrazione di potere e di ricchezza (i latifondi) nelle mani di pochi lottarono dapprima i plebei per la parificazione dei diritti, poi, con i fratelli gracchi, i poveri per la ridistribuzione della terra, infine gli italici per la pienezza dei diritti politici e civili. in una societa` fortemente gerarchica, come quella romano-italica, la pressione dei ceti e dei gruppi inferiori per la parificazione dei diritti e per una diversa distribuzione del potere e della ricchezza si trasmetteva naturalmente attraverso i vari strati sociali fino a produrre la spinta di singoli personaggi alla partecipazione diretta al potere e al governo, come rappresentanti o, in qualche modo, delegati, sia pure non ufficialmente, dai gruppi esclusi. (dall`introduzione di adriano pennacini)