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"non siamo in pochi, oggi, a vedere in volponi, accanto al piu` grande, forse, tra i prosatori italiani del secondo novecento, uno dei piu` forti e originali scrittori in versi della sua generazione", scrive giovanni raboni nella sua prefazione. "volponi ha espresso con naturalezza, con prodigiosa plasticita` d`immagini, con struggente semplicita` di cadenze il dramma antropologico del nostro tempo: lo scontro mortale fra il mondo della natura e della laboriosita` umana e il mondo del capitale e del lavoro alienato, la perdita orribilmente insanabile del sentimento della totalita`, le ferite inferte al paesaggio geografico e morale del nostro paese dalla decomposizione d`una modernita` mai veramente nata."