un personaggio un po` matto, che colleziona i piu` assurdi oggetti del passato, e` preso ossessivamente dall`idea di dar vita a una fondazione che tenga viva la memoria delle cose piu` sfuggenti: i pensieri; non quelli grandi dei poeti e dei filosofi, che tanto a questi ci pensano gia` i libri, ma quelli che vengono a tutti quanti in qualche momento della giornata, e sembrano tanto acuti, e poi spariscono nel flusso della vita. scritto in dialetto romagnolo, ma con molte parti in italiano, "la fondazione" e` un libro sulle cose che svaniscono e sul desiderio di conservarle: non a caso e` stato scritto durante l`ultimo periodo di vita dell`autore.