quando scrisse le tre parti del "wallenstein", fra il 1796 e il 1799, schiller era ormai un uomo maturo. aveva abbandonato le ingenuita` e i furori ideologici delle prime tragedie, nelle quali il bene, il coraggio e la liberta` stavano da una parte, e il male e la tirannide dall`altra. nel portare sulle scene le vicende del generale dell`impero asburgico, che tante battaglie vinse durante la guerra dei trent`anni ma venne poi sospettato di tradimento e ucciso, schiller non mette in campo vizi contro virtu`, ma uomini a tutto tondo, un po` buoni e un po` cattivi, in lotta fra loro; soprattutto rappresenta le loro volonta` teoriche in lotta contro l`andamento quasi meccanico delle loro azioni negli insondabili destini tracciati da quel groviglio di forze discordi che e` la storia. un caposaldo del teatro europeo tradotto da massimo mila sessant`anni fa in una prosa che ancora oggi appare moderna ed efficacemente teatrale.