la visione pascoliana del mondo antico non e` ne` umanistica ne` decorativa, ma antropologica e archetipica, volta a ricercare nell`antico i modelli di fondo dell`umano comportamento, le radici degli interrogativi e della sofferenza dell`uomo, e insieme della poesia, che la tiene a bada. sotto questo aspetto la rappresentazione del mondo greco nei conviviali s`inserisce nella nuova lettura, "profonda" e mitica, che ne ha dato la modernita`, da nietzsche a freud e jung. proprio questa dimensione intende sottolineare giuseppe nava nelle introduzioni ai singoli poemi, mentre le note sono di carattere non solo esegetico e linguistico, ma anche antiquario e interpretativo, in modo da permettere al lettore di analizzare i modi del riuso degli autori greci e latini e di cogliere l`intertestualita` con la lingua poetica della nostra tradizione e i rimandi interni all`intero corpus della poesia pascoliana.