questa storia si svolge nei dintorni della citta` di polkhomri, in afghanistan, negli anni dell`occupazione sovietica. lo scenario e` un paesaggio fisico e umano ridotto all`osso, rocce arroventate dal sole, arbusti riarsi, un ponte sopra un fiume in secca, un guardiano addormentato nella sua guardiola, un negoziante filosofo nel suo bugigattolo. i protagonisti sono un vecchio e un bambino seduti sul ciglio della strada ad aspettare un camion. cercano un passaggio per raggiungere la miniera dove lavora mora`d, figlio del vecchio, padre del bambino. la polvere che sporca, soffoca e nasconde quest`angolo desolato del pianeta non puo` cancellare l`angoscia del vecchio, ne` far tacere gli interrogativi del bambino. il vecchio teme che mora`d gli chieda la ragione della visita fuori programma. teme che il bambino si metta a urlare che i russi hanno rubato i suoni del mondo e che la gente ha perso la parola e le cose non fanno piu` rumore. "perche` sei venuto dastghir?" chiedera` mora`d. e dastghir dovra` raccontare la verita`, se vuole essere un uomo, se vuole che mora`d continui a essere uomo.