"pur essendo naturalmente, anzi fatalmente inseriti nell`inarrestabile flusso magmatico del poema (cantos), pur presentando caratteristiche espositive e stilistiche del tutto analoghe a quelle delle sezioni precedenti e successive, i "canti pisani" ne presentano altre che appartengono solo a essi e che ne fanno qualcosa di assai diverso da un sia pur rilevante segmento dell`opera-madre, qualcosa, rispetto a questa, di ben riconoscibile e isolabile, di insopprimibilmente e quasi violentemente autonomo, qualcosa, insomma, di molto simile a un libro o, per essere precisi, a un poema a se` stante, dotato non solo d`una propria inconfondibile identita`, ma anche d`una propria specifica e diversa grandezza." (giovanni raboni)