![Homo_Poeticus_Saggi_E_Interviste_-Kis_Danilo](cops/big/9788845923951g.jpg?tit=Homo_Poeticus_Saggi_E_Interviste_-Kis_Danilo&r=52)
"di tutti gli scrittori della sua generazione, francesi e stranieri, che negli anni ottanta vivevano a parigi, era forse il piu` grande. di certo il piu` invisibile" scrive milan kundera di danilo kis, precisando poi: "la dea chiamata attualita` non aveva motivo di puntare i riflettori su di lui. non ha mai sacrificato i suoi romanzi alla politica. ha potuto cosi` cogliere quel che vi era di piu` straziante: i destini dimenticati sin dalla nascita". parole che sottolineano, e ammirano, la refrattarieta` di kis a qualsivoglia appartenenza, anche in momenti e in luoghi in cui certe lusinghiere etichette avrebbero garantito vaste simpatie. giacche` l`unica patria di kis e` la letteratura, e l`unica sua militanza e` quella di "scrittore bastardo venuto dal mondo scomparso dell`europa centrale". di questa irriducibile liberta` offre una eloquente testimonianza questa raccolta di saggi e interviste in cui kis, applicando il suo genio a un ampio ventaglio di temi, spazia ora nella grande letteratura europea e americana - consegnandoci pagine magistrali su borges, flaubert, nabokov, sade -, ora nella storia del novecento. e in ogni pagina rivendica la ricchezza polimorfica e la sostanziale unita` della tradizione europea di cui l`anima balcanica e` parte insopprimibile, la necessita` della riflessione metafisica e, contro la riduzione dell`uomo a "zoon politikon", le ragioni dell`homo poeticus e in ogni pagina rivendica la ricchezza polimorfica e la sostanziale unita` della tradizione europea e il delirio di un secolo.