la trasformazione dell`isola di singapore da malconcio residuato postcoloniale in sfavillante laboratorio per le piu` audaci sperimentazioni della vita associata, architettonico/urbanistiche, ma anche politico/sociali e giuridiche, si giustappone quasi polarmente ai fenomeni indagati negli altri libri di koolhaas gia` usciti in italiano: "delirious new york" e "junkspace". questi ultimi ritraggono forze impersonali che sovrastano ogni illusione di governo da parte dei singoli (tanto piu` le pretese degli architetti) e che presiedono allo sviluppo delle metropoli. a singapore, distopica new town permanente dove l`occidentalita` si e` del tutto emancipata dalle sue radici, ma resta tale, nonostante i "nostri" disperati tentativi di disconoscerla con ogni mezzo, l`autore individua la realizzazione di un esperimento senza precedenti: "la citta` rappresenta la produzione ideologica degli ultimi tre decenni nella sua forma pura, incontaminata da residui contestuali sopravissuti. e guidata da un regime che ha escluso l`accidente e la casualita`; anche la sua natura e` interamente rifatta. e pura intenzione; se c`e` caos, e` caos ideato; se e` brutta, e` di una bruttezza progettata; se e` assurda, e` di una assurdita` voluta". questo scritto del 1995 appare per la prima volta, per iniziativa dell`autore, come volume autonomo. estratto dal ciclopico contenitore "s,m,l,xl", esso risulta come trasportato a un livello diverso dell`atmosfera: ha un respiro piu` ampio che lo rinnova integralmente.