"il gioiosamente dissacrante pre`vert ha questo di bello in piu`, a rileggerlo oggi: che, senza averlo voluto o saputo a suo tempo, con la sua vivacita` dissacra la dissacrazione salita in onore negli anni successivi, in tanti un po` dovunque premessa d`obbligo al fare poesia, poetica condizionata e condizionante e percio` monotona e monocroma nei suoi argomenti e nelle sue applicazioni. (...) questo "gaspilleur" delle proprie risorse naturali, questo dispensatore di sorpresa e di ilarita`, sorprende ed e` irresistibilmente comunicativo, a luci spente e musiche svanite, ancor oggi: come ai loro bei tempi chaplin e rene` clair." (vittorio sereni)