
la storia di cairo comincia sotto il fascismo, conosce gli stenti del dopoguerra, s`irrobustisce ai margini del boom economico. siamo in uno di quei paesini della provincia di milano dove "una volta era tutta campagna" ma dove poi sono arrivate le fabbriche, i padroni, protagonisti di un boom economico che porta ricchezze nuove e aiuta la ricostruzione dell`italia del dopoguerra, ma che condanna ai margini coloro che non possono seguirne i ritmi. cairo cresce in fretta, da solo: appena finite le scuole medie e` costretto a fare l`operaio, lui che voleva farsi una cultura. ma cairo non e` come gli altri: lui sa volare, in un sogno a occhi aperti che lo libera dagli obblighi della quotidianita`. il libro e` il romanzo d`esordio di un giovane sessantacinquenne.

il romanzo si apre su una roma decadente di fine millennio, in pieno giubileo. l`italia, con la sinistra di governo, sta vivendo un momento storico particolare: all`apparente ripresa economica si contrappongono fenomeni allarmanti come la malavita, le "nuove poverta`", le "vecchie" tossicodipendenze e, piu` in generale, lo sbandamento di una nuova generazione. vivere alla giornata e` l`imperativo che si e` dato franz maria, la voce narrante e, quando arriva nella capitale da una cittadina della puglia, non trova di meglio che farlo tra i reietti della stazione tiburtina, circondato da un caleidoscopio di personaggi uniti in una sorta di "corte dei miracoli" underground di fine millennio.
