i 177 saggi - in inglese, francese e italiano - che compongo questi due volumi illustrati, sono rappresentativi dei migliori studi in tutti i campi della ricerca sul rinascimento. raccolti per onorare joseph connors, direttore di villa tatti dal 2002 al 2010, illustrano anche il ruolo di villa tatti come principale centro di studi sul rinascimento italiano. i saggi trattano di storia dell`arte nelle sue varie specializzazioni, ma anche di storia sociale, economica e politica, letteratura e musica, dal primo rinascimento al xviii secolo. inoltre, vi e` un gruppo di saggi appropriatamente dedicato a bernard berenson - il grande storico dell`arte che di villa tatti fu proprietario e poi donatore alla universita` di harvard - e alla sue attivita` come collezionista e studioso. tutti i 177 autori, alcuni molto noti, sono stati borsisti o ricercatori dell`harvard university center for italian renaissance studies durante gli otto anni in cui connors ne e` stato il direttore.
leopardi, fenicotteri, dromedari e gru, zibetti e marmotte sono questi alcuni dei protagonisti delle 86 tele che pieter boel (anversa, 1622 - parigi, 1674) dipinge tra 1668 e 1671, quando il genere della "natura morta", specialmente fiamminga e` molto in voga, ma nessuno ancora e soprattutto mai con altrettanto talento e spirito di osservazione, si e` occupato della "natura viva". i dipinti di boel nascono come studi preparatori per il ciclo di arazzi dei "mesi o residenze reali", commissionato da luigi xiv e intessuto dalla manifattura dei gobelins sotto la direzione di charles le brun. non si tratta di animali qualunque bensi` degli ospiti della neonata me`nagerie di versailles, un vero e proprio zoo d`avanguardia progettato da louis le vau con sette recinti denominati secondo il principale animale in esse ospitato. per questo gioiello luigi xiv non lesina denari e non stupisce dunque che venga esibito al pari degli altri suoi tesori. ma e` la capacita` di boel di ritrarre gli animali dal vivo e di coglierne, insieme alle fattezze le attitudini la novita` per l`epoca. il presente volume offre, in quaranta grandi tavole, disposte secondo l`ordine dei recinti dello zoo di luigi xiv e accompagnate dalla descrizione coeva di claude denis, una selezione dei dipinti accompagnati da alcuni tra le centinaia di disegni tracciati dalla mano svelta di boel affacciato sulla me`nagerie di versailles.
scrittore di racconti e romanzi, poeta, drammaturgo e regista e attore, giornalista, storico dell`arte, critico militante e pittore egli stesso: c`e` una parola che perfettamente riassume giovanni testori: "complessita`". di questa complessita`, di ognuna delle attivita` intraprese, che spesso si intrecciano e sovrappongono, e delle opere prodotte, l`archivio, acquisito dalla regione lombardia e depositato presso la fondazione arnoldo e alberto mondadori, reca ricca testimonianza. ma l`archivio offre anche una visione privata, quasi intima, dello scrittore all`opera e del suo vissuto quotidiano, una sorta di diario involontario. ed ecco allora l`idea di un "testori di carte d`archivio", di un ritratto attraverso 25 brevi capitoli che, ripercorrendo ogni sfaccettatura del suo lavoro e della sua vita, commentano e contestualizzano gli oltre 150 documenti illustrati, tutti rigorosamente inediti, per guidare il lettore alla scoperta di altrettanti inediti punti di vista sull`uomo e sulla sua opera, lasciandogli il piacere di "decifrare" le carte.
a chi si lamenta che viviamo oggi in un`epoca prigioniera del presente, nella quale il passato sembra non avere piu` importanza, sanjay subrahmanyam controbatte che il problema che abbiamo e` piuttosto quello di un eccesso di storia, che ne favorisce le distorsioni e gli usi impropri. dopo averci insegnato a ripensare in profondita` le traiettorie e gli equilibri del mondo della prima eta` moderna, in questo nuovo libro uno dei piu` grandi storici del nostro tempo sviluppa una riflessione in prima persona intorno alle principali insidie che mettono a repentaglio la pratica storica. la ricerca di radici identitarie, la gabbia del nazionalismo e l`illusione che sia possibile scrivere una asettica storia universale sono derive i cui effetti sono attentamente rintracciati e discussi seguendo un percorso originale e avvincente che si snoda attraverso un confronto serrato con la tradizione storiografica occidentale, si intreccia a piu` riprese con una geografia dagli orizzonti globali e getta luce sulle conseguenze prodotte nella cultura storica dall`esperienza del colonialismo otto-novecentesco.
mary philadelphia merrifield (1804-1889) e` nota come
questa "passeggiata letteraria", originariamente composta da dante isella nel 1987 e qui ripresentata con un nuovo corredo iconografico, segue - dopo un prologo a porta ticinese con l`approdo in citta` del naviglio grande - il tracciato della fossa interna a partire dal ponte delle gabelle, giu` giu` per san marco, fatebenefratelli, via senato... fino a ricongiungersi al punto di partenza. a tratti, in mezzo alla selva delle parentesi, dei due punti e dei punti e virgola, si ha l`impressione che la passeggiata sia scritta avendo nella memoria gli addensamenti, persino gli ingorghi, delle informazioni storiche che emergono dalle note dell`adalgisa o dalle pagine di verso la certosa (una delle raccolte di gadda preferite da isella). nella bibliografia di routine sui navigli, le testimonianze letterarie naturalmente non mancano: a partire da bonvesin da la riva per arrivare al carlo porta dell`obbligo. ma qui diventano il sale del testo, che risulta percio` una visita, fuori tempo massimo e dopo l`orario di chiusura, a una tradizione letteraria, e civile, compiuta dal suo massimo interprete novecentesco.
dove e` diretto il treno di giovanna e quali saranno i suoi compagni di scompartimento? la storia di questo avventuroso meta-viaggio si dispiega mano a mano che kathrin la illustra, a partire dal disegno del tavolo di lavoro dell`autrice alle prese con la pagina bianca: un invito per i piccoli lettori a entrare nel mondo della creazione del libro. e cosi`, pagina dopo pagina, si assiste non solo agli incontri e alle avventure di giovanna in treno, ma al suo dialogo con la sua creatrice, alla quale la maialina ha numerose richieste da fare: dal vestitino, che pretende a strisce, al desiderio di incrociare un altro treno per vedere chi c`e` dentro. tra colpi di scena e tiri birboni - l`autrice la prende in giro disegnando un grande lupo cattivo e perfino un enorme mostro verde! - giovanna sara` finalmente soddisfatta quando kathrin le fara` trovare i giusti compagni, con i quali arrivera` a destinazione. eta` di lettura: da 4 anni.
il primo dei due saggi che compongono il volume affronta la questione della crisi degli stati cittadini italiani alla fine del medio evo. l`italia centro-settentrionale, ancora ai primi del trecento, vantava un ampio numero di citta`-stato, ma nei due secoli successivi queste scomparvero quasi tutte come soggetti politici autonomi. alcune (poche) divennero le capitali di piu` vasti stati regionali, altre semplicemente finirono per perdere la loro indipendenza. il saggio indaga tempi, modi e cause di questo processo, che venne di fatto cancellando quella che era stata fino ad allora un`originale forma politica tipicamente italiana. il secondo contributo descrive invece la geografia politica della penisola tra xv e xvi secolo. si trattava di una realta` complessa, con attori territoriali di varie dimensioni e di vario peso. tra soggetti grandi, piccoli e piccolissimi sussistevano legami che davano vita ad un "sistema di stati". questo sistema, alla fine del quattrocento, non resse, invero, alla prova delle pressioni straniere. ma le guerre d`italia che ne seguirono non alterarono in modo sostanziale la geografia politica che gli stati rinascimentali avevano posto in essere, il che ne dimostra, se non altro, la relativa solidita`. il volume e` corredato da numerose e innovative mappe a colori, che non solo permettono al lettore di farsi un`idea molto piu` precisa delle frammentarieta` della geografia politica italiana, ma rendono immediatamente visibili le sfere d`influenza.
un libro dedicato allo straordinario ciclo di arazzi del bramantino conservato al castello sforzesco di milano. i dodici mesi trivulzio, che prendono il nome dalla nobile famiglia milanese che li commissiono` e ne fu in possesso fino al 1935, sono qui riprodotti in grande formato e con un gran numero di dettagli dai segni zodiacali, alle iscrizioni, dai misteriosi personaggi agli animali e alle piante - frutto di un`apposita campagna fotografica realizzata ad hoc da mauro magliani, uno dei migliori fotografi d`arte italiani. il testo, scritto dai due curatori della mostra "bramantino a milano", fa tesoro delle molte novita` scientifiche emerse in questa occasione e si pone cosi` come l`opera di riferimento su questi capolavori dell`arazzeria rinascimentale. un`appendice della restauratrice annamaria morassutti fa il punto sulle vicende conservative del ciclo. il ciclo dei mesi fu commissionato dal marchese gian giacomo trivulzio in occasione delle nozze del figlio gian nicolo` con paola gonzaga, nel 1501. fu intessuto da benedetto da milano e dai suoi collaboratori su cartoni del bramantino nel primo decennio del xvi secolo. la lettura del ciclo comincia col marzo, secondo il calendario in uso all`epoca, che faceva iniziare l`anno nel mese dell`annunciazione alla vergine, che e` anche il mese in cui inizia la primavera, prima stagione dell`anno, e gli astri entrano nell`ariete, primo segno dello zodiaco.
i regali di lulu` a volte sono un pasticcio, ma vengono sempre dal cuore. la generosita` di lulu` e` incontenibile, anche se a volte i suoi regali sono un po` strani: una scarpa per la signora lumaca, occhiali da vista per il cane zeta, una profumata tazza di te` per la signora gallina... cosi`, mentre il papa` cerca la scarpa mancante e la nonna si chiede dove puo` aver messo gli occhiali, il gatto rifiuta decisamente il ciuccio che lulu` gli offre... ma altre volte, quando lulu` imbrocca i legittimi proprietari, i suoi regali sono davvero perfetti: la tazza di te` per la mamma, il ciuccio per il fratellino, e la scarpa e` proprio della misura giusta per il papa`. lulu` scopre cosi` il piacere di fare regali azzeccati, e anche la gioia nel riceverli. un libro delicato e spiritoso, scritto e illustrato da freya blackwood, che ritrae con tenerezza l`ingenua e pura generosita` dei piccoli, e ricorda ai grandi il piacere disinteressato del dono. eta` di lettura: da 3 anni.
si sveglia tardi, si addormenta a scuola e il suo passatempo preferito e` schiacciare il pisolino pomeridiano: chi e`? un ghiro? un pipistrello? no, e` ululo`, il lupetto che non vuole mai andare a letto... la sera! che cosa lo tiene sveglio e, soprattutto, come convincerlo a dormire quando la luna splende in cielo? gli abitanti del tosco sono disperati, ci vuole un`idea... eta` di lettura: da 4 anni.
non sai mai dove un libro ti puo` portare. eta` di lettura: da 5 anni.
nella tradizione del grand tour italiano, un carnet di acquerelli sul castello sforzesco e una guida insolita e affascinante a uno dei piu` interessanti monumenti di milano, vestigia del prestigioso passato. nato come rocca difensiva sotto il dominio dei visconti (1368), il castello fu trasformato in residenza signorile da francesco sforza (1450) e dai suoi eredi. alcuni dei piu` importanti artisti del rinascimento, tra cui filarete, bramante e leonardo da vinci, lavorarono al castello, teatro degli amori e degli intrighi politici di ludovico il moro. occupato dai francesi, dagli spagnoli e dagli austriaci, il castello conobbe il suo "risorgimento" solo all`inizio del 1900 grazie al restauro di luca beltrami e al comune di milano che lo rese sede delle civiche raccolte d`arte. ancora oggi le sue mura custodiscono veri e propri "tesori", come la pieta` rondanini di michelangelo o gli arazzi trivulzio di bramantino.