in un paese come il nostro nel quale, a livello di informazione diffusa, il mondo antico finisce con costantino e il medioevo inizia con carlo magno, puo` sembrare azzardato voler sollevare il lembo di quei "secoli bui" collocati nel mezzo, e presentare problematiche ed evidenza archeologica di oltre due secoli di vicende italiane. ma i dati del consumo di massa del fantasy e del genere sword and sorcery ("spada e stregoneria") la sensazione diffusa di una fase di transizione segnata dalla crisi politica e ideale: tutto cio` presuppone una sensibilita` favorevole a recepire le tematiche di una societa` precaria e in trasformazione quale quella alto-medievale; a vedere la fine dell`impero romano non come fine della civilta` tout court, ma come fine di un ordine sociale ed economico. il silenzio sull`italia longobarda sembra un fenomeno di rimozione collettiva: se nell`ottocento si rimprovero` a questo popolo di non aver avuto forza sufficiente per condurre a termine la conquista della penisola, nel nostro secolo si considero` la sua presenza come un marginale straripamento dell`onda germanica a sud delle alpi. ancor oggi una "archeologia dell`italia in eta` longobarda" e` tutta da fondare. questo volume si misura con questa complessa problematica culturale e conduce il lettore in un terreno che va oltre quello dell`antichita` classica per avvicinarlo ai metodi dell`indagine archeologica: dai manufatti alle attivita` umane, dai quesiti storici alla verifica sul terreno.
Taita il mago. Il medico. Il poeta, il consigliere intimo del faraone Mamose e poi del figlio, Tamose. Taita, l'uomo che regge nell'ombra le sorti dell'Egitto. Non c'è pace per lui, tanto più ora che ha avuto anche l'arduo compito di occuparsi, come tutore e mentore, delle due vivaci figlie dell'amata regina Lostris. Tehuti e Bakatha, così intelligenti, passionali e così uguali alla madre, di cui Taita è stato amante spirituale e di cui ha raccolto le ultime parole sul letto di morte. A complicare la non facile situazione si aggiungono gli affari di stato e la minaccia degli Hyksos. Che hanno ormai invaso il delta del Nilo. Costringendo il faraone a ritirarsi nel sud del paese. Per tentare di scacciarli Taita dovrà chiedere l'appoggio del re di Creta, il potente Minosse. Ma ogni alleanza vuole un pegno in cambio. E il pegno è un sacrificio estremo per Taita. A malincuore parte su una flotta diretta a Creta, che porta in dono a Minosse due vergini, Tehuti e Bakatha. Ma le due giovani, più inclini alle regole del cuore che alla ragion di stato, si innamorano del luogotenente di Taita e di un soldato della flotta e il sacerdote teme che le trattative con Minosse possano saltare. Tra mille peripezie, avventure e visite a luoghi esotici e pieni di meraviglie, come Babilonia e Sidone, Taita riesce finalmente a sbarcare a Creta. Ma minacce ancora più imponenti incombono sul suo destino...