poche volte il titolo di un romanzo riesce a rendere con tanta efficacia l`intrinseca conflittualita` delle tematiche che vi si dipanano. il treno nella stanza: percorso e attesa, blocco e fuga, piani opposti e inconciliabili, ma ugualmente coesistenti e contemporanei, che caratterizzano la vita del protagonista della vicenda, ma che certamente vanno allargati alla condizione in genere della vita umana. l`autore riattraversa con la tecnica del flash-back il suo cammino, la sua formazione, rivedendo quelle che sono state le coordinate piu` incisive del proprio essere, sempre alla ricerca di una risposta che sfugge, ma che, proprio perche` e` inafferrabile, diventa tanto piu` incalzante. sogno e realta` si sovrappongono e si contrappongono. il senso della limitatezza, scandito da quella stanza: i due tavoli, la sedia ed altre poche suppellettili per l`arredo danno il senso del confine della vita, ma in quella stessa stanza penetra un fascio di luce solare che filtra attraverso le fessure di un`imposta, quasi a voler rompere la compattezza del buio. i rumori dell`ambiente esterno procedono quasi di pari passo con gli impulsi piu` improvvisi, e sono proprio quegli stessi rumori che riportano il protagonista alla sensazione del sopraggiungere di un treno. il treno, quindi, come fluire rapido del tempo a cui il protagonista vuole dare un senso, un significato, una collocazione scandita. traspare questa tensione a mettersi alla prova, a volte solo il bisogno di colmare un vuoto e magari autoassolversi. ma da cosa? |