


un profilo complessivo sull`ultimo movimento letterario italiano che, all`inizio degli anni `60, seppe convogliare le energie e i propositi di una parte cospicua della generazione nata intorno al 1930. tra i nomi piu` noti: arbasino, eco, manganelli, pagliarani, porta, sanguineti. un panorama ideologico che e` possibile solo a grandi linee, date le forti divergenze all`interno del gruppo riguardo la concezione dell`arte: per alcuni l`arte doveva essere astorica e apolitica. per altri (come il sanguineti), essa era inseparabile dall`ideologia. comune era il punto di partenza: il rifiuto dell`ideologia neocapitalistica e del sentimentalismo soggettivo.

la mattina del 20 febbraio 1909 i parigini che leggevano "le figaro" ebbero la sorpresa di trovare un articolo dal titolo le futurisme, di filippo tommaso marinetti. cosi` inizio` l`avventura del futurismo, il primo movimento culturale globale, in cui confluirono artisti di ogni specie, pittori, scultori, architetti, poeti e musicisti. si riunivano a milano attorno al fondatore e nei loro incontri non mancavano gesti provocatori e persino risse per questioni culturali o ideologiche; i futuristi amavano il volo, la velocita`, il progresso e celebravano il coraggio, le belle idee per cui si muore, il patriottismo. il movimento, in realta`, duro` pochissimi anni, dal 1909 al 1915; la prima guerra mondiale, tanto auspicata come "igiene del mondo", lo distrusse, e non solo perche` molti suoi seguaci morirono volontari al fronte. negli anni successivi il futurismo si trascino` faticosamente, per iniziativa di marinetti, senza aver piu` la risonanza internazionale che aveva avuto sino ad allora e completamente inglobato nel regime fascista. seguendo la biografia di marinetti, questo libro ricostruisce la parabola di sant`elia, balla, boccioni, carra` e dei loro compagni, che in un tempo brevissimo segnarono la storia d`italia e d`europa.

