il volume raccoglie i primi lavori di jon fosse, autore tra i piu` importanti e influenti del teatro contemporaneo. gia` in questi scritti vengono tuttavia rivelati gli elementi fondanti della poetica del drammaturgo norvegese: una scrittura secca e affilata, in cui il ritmo serrato, fatto di non-punteggiatura e intonazioni volutamente ambigue delle battute, contraddistingue la parabola esistenziale di personaggi isolati, in continua ricerca del proprio io e di una redenzione nel difficile legame con l`altro.
un pontile e una casa sul fondo. davanti il mare aperto. due uomini che non si conoscono parlano di una donna di cui hanno inspiegabilmente lo stesso ricordo: un giorno caldo, d`estate, una donna sensuale e misteriosa in costume da bagno nero. all`improvviso la donna arriva, facendo emergere a poco a poco nei due e in maniera sempre piu` presente il ricordo di quel giorno d`estate e di qualcosa che e` accaduto in quella casa. chi sono quei due uomini? chi e` la donna? quale rapporto li lega? che traccia hanno lasciato l`uno nell`altro e dove si trovano ora? un testo in cui emergono i temi piu` cari a jon fosse: il rapporto tra la vita e la morte, il tempo, la memoria e il desiderio.
nei due drammi presenti nel volume, laura wade affronta con ironia e profondita` la crisi contemporanea davanti alla morte. in piu` freddo di qui una famiglia deve fare i conti con i conflitti e i problemi irrisolti nascosti tra le pieghe di una vita quotidiana apparentemente convenzionale: la morte sara` il punto di partenza per una riflessione universale su come sia difficile, anche fra parenti stretti, comunicare veramente e riannodare i fili di un rapporto che sembra essersi sfilacciato e spento. in cadaveri che respirano, invece, il tema della morte e` analizzato secondo una prospettiva meno intimista e piu` inquietante: tre personaggi, imbattendosi accidentalmente in un cadavere, dovranno riconsiderare il significato della loro vita. la casualita` di questi ritrovamenti diventa dunque la tragica occasione per riflettere sulla solitudine e sulla caducita` della vita umana.
re`mi de vos, drammaturgo francese da sempre attento ai grandi temi della contemporaneita`, ci accompagna nei cinque testi pubblicati in questo volume attraverso la tortuosa strada delle differenze culturali, delle violenze razziste e sessiste, lungo il declino dell`occidente e della coppia borghese. un magma catastrofico, irrorato pero` di umorismo e grottesco graffianti, che lavano via la patina di finzione per rivelare l`assurdita` dell`ideologia dominante.
"il teatro di elfriede jelinek sembra oltrepassare per radicalismo espressivo tutto cio` che la drammaturgia del secondo novecento ha pure offerto in termini di sperimentazione linguistica, dalla asimmetria dei dialoghi di beckett alla riduzione monologica dei lavori di thomas bernhard. protagonista assoluta e` la sfera del logos, che impone la sua terribile forza su ogni altro elemento, si tratti dei requisiti scenici, dell`intreccio o della stessa identita` delle dramatis personae. sul palcoscenico non si rappresentano piu` accadimenti, situazioni, costellazioni psicologiche, azioni o personaggi. a esibirsi e` solo il linguaggio, o meglio la langue nel senso di saussure, gli schemi espressivi storicamente e socialmente determinati."