ricostruendo la scena luttosa del teatro shakesperiano, mettendosi sulle tracce erratiche del romanzo borghese, visitando i precari alloggi di quella topografia metropolitana che e` il novecento, la passione dell`origine disegna una singolare genealogia delle ibride forme della modernita`, che dall`eroe tragico (la cui figurazione emblematica resta amleto) conduce, attraverso la costellazione del personaggio romanzesco (robinson, clarissa, tom jones, tristram shandy), fino alla terra desolata del novecento tra eliot, joyce, virginia woolf e gertrude stein. l`ultima parte del libro apre poi a una lettura inedita di alcune fondamentali figure della tradizione letteraria europea: un eccentrico iter che va dal wilhelm meister di goethe al tonio kroger di mann, da heyst di conrad a stephen dedalus di joyce, fino a quelle estreme derive che sono i personaggi di beckett. nella selva di queste figure la passione dell`origine ritorna come memoria di amleto: fantasma dal quale esse sono possedute, fino a ripeterne-rievocarne alcune movenze essenziali. |