
nel breve intreccio di strade di un popolare quartiere parigino dove i nomi delle vie hanno il sapore delle favole (rue bleue, rue de paradis), l`adolescente momo vive con un padre sprofondato in una silenziosa e fosca depressione. nello stesso quartiere vive anche monsieur ibrahim, l`unico arabo in una via "ebrea", titolare della drogheria dove momo si reca a fare la spesa quotidiana e non esita ogni tanto a sgraffignare qualche scatoletta di conserva... "e solo un arabo, dopo tutto!" pensa momo, e, con suo grande stupore, il vecchio ibrahim sembra leggergli nel pensiero: "non sono arabo, vengo dalla mezzaluna d`oro". cosi` comincia la storia d`amicizia, intessuta di ironia, candore e profonda saggezza, del ragazzo ebreo e dell`anziano "arabo" nell`incanto di un angolo di mondo nel quale le puttane sono belle e cordiali e si accontentano di un orsetto di peluche in cambio dei loro favori e dove, come portata da un sogno, compare addirittura brigitte bardot. come in una favola o un apologo che non pretende di dare lezioni morali ma soltanto proporre un sogno da decifrare, i due protagonisti si incamminano verso il grande mondo, acquistano un`auto che nessuno dei due sa guidare e si dirigono verso oriente, oltre istanbul, verso una liberta` che li fa inerpicare verso l`alto, guidati da quell`arte di sorridere alla vita racchiusa nei preziosi fiori del corano.

omicidio a piazza vittorio: una commedia all`italiana scritta da un autore di origine algerina. questo romanzo di amara lakhous e` una sapiente e irresistibile miscela di satira di costume e romanzo giallo imperniata su una scoppiettante polifonia dialettale di gaddiana memoria (il "pasticciaccio" sta sullo sfondo segreto della scena come un nume tutelare). la piccola folla multiculturale che anima le vicende di uno stabile a piazza vittorio sorprende per la verita` e la precisione dell`analisi antropologica, il brio e l`apparente leggerezza del racconto. a partire dall`omicidio di un losco personaggio soprannominato "il gladiatore", si snoda un`indagine che ci consente di penetrare nell`universo del piu` multietnico dei quartieri di roma: piazza vittorio. forse basta mettere in scena frammenti di vita quotidiana intrecciati attorno all`ascensore, puntualmente all`origine di tante dispute condominiali, per comprendere il nodo focale del paventato, discusso, negato o invocato scontro di civilta` che assilla il nostro presente e il nostro futuro e infiamma il dibattito politico, sociale e religioso-culturale dei nostri giorni.

saad e` un ragazzo onesto e beneducato, ha un padre colto e stravagante, una madre protettiva e tre amatissime sorelle, studia per laurearsi in giurisprudenza e vuole sposare leila, la ragazza di cui e` innamorato. ma saad ha un problema, e` iracheno, e quello che in altri paesi e` un percorso di vita normale in iraq e` semplicemente impensabile. la feroce dittatura di saddam hussein, la guerra, l`embargo e l`occupazione americana hanno messo il paese in ginocchio, baghdad e` una citta` sconvolta da attentati terroristici, non c`e` cibo, non ci sono medicine e regnano l`odio e il sospetto. come tanti altri, saad decide quindi di andare a cercare miglior fortuna in europa: londra e` la sua meta. senza soldi, senza passaporto, inizia una rocambolesca odissea attraverso il medio oriente, il mar mediterraneo e l`intero continente europeo. e lui, saad, l`ulisse dei nostri giorni, l`uomo che racconta i pericoli che attendono chi cerca una nuova casa, un luogo dove vivere un`esistenza serena. e una favola piena di humour e di malinconia, di momenti dolci e di momenti decisamente aspri, ed e` anche il pretesto per affrontare un problema scomodo, quello degli immigrati clandestini, che troppo spesso noi europei benestanti tendiamo a ignorare o a far finta di non vedere.

