l`ipotesi del "principio antropico" venne proposta da barrow e tipler in questo libro apparso negli stati uniti nel 1986. secondo questa teoria tutto ruota intorno a un nucleo ineludibile: se non si presentassero un numero allarmante di straordinarie coincidenze nella forma delle leggi fisiche e nei valori delle costanti di natura, la biochimica, la vita e la vita intelligente non sarebbero possibili. non solo un universo preso a caso non consentirebbe la vita, ma non vi sarebbero possibili neppure gli oggetti astronomici comuni e la materia ordinaria. muovendo da questa constatazione si giunge alla conclusione che vi sia una necessita`, e il principio antropico debole, che si arresta al riconoscimento dei fatti, evolve in quello forte.
risale a cartesio la separazione fra emozione e intelletto, ma le indagini sul cervello attualmente in corso muovono in tutt`altra direzione. damasio e` stato forse il primo a porre sotto esame le infauste conseguenze della separazione di cartesio e oggi e` possibile circoscrivere quell`errore sulla base anche di casi clinici e della valutazione di fatti neurologici sperimentali. tutte le linee sembrano convergere verso uno stesso risultato: l`essenzialita` del valore cognitivo del sentimento. damasio usa la parola "sentimento" per denotare qualcosa di concettualmente nuovo e introduce una distinzione importante fra il sentire di base e il sentire delle emozioni, fondata su osservazioni di architettura anatomico-funzionale.
putnam affronta in questo libro questioni che la filosofia classica non aveva neppure potuto conoscere: i rapporti fra logica e matematica, i fondamenti della matematica, la filosofia della meccanica quantistica, alcuni problemi relativistici, il convenzionalismo in fisica e matematica.