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un piccolo libro con una tesi molto grande: per risolvere i conflitti che dilaniano il mondo, e in particolare l`europa, dobbiamo partire dal concetto di
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vittime di violenza politica e intolleranza religiosa, inassimilabili malgrado il battesimo forzato, perseguitati dalle prime leggi razziste, costretti a un`emigrazione interiore, non piu` ebrei, ma neppure cristiani, i marrani sono
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nel conferire il premio nobel per la letteratura a kazuo ishiguro, l`accademia di svezia ha riconosciuto la forza emotiva della sua scrittura e la sua maestria nello svelare il nostro illusorio senso di connessione con il resto del mondo. nella lezione eloquente e schietta che ha tenuto a stoccolma, e che qui pubblichiamo, ishiguro ha riflettuto sul modo in cui la sua educazione lo ha formato e sui punti di svolta della propria carriera,
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questa non e` un`epoca per vecchi: nell`orgia di giovanilismo che contraddistingue i nostri giorni, donne e uomini anziani sono esposti a una sorta di rottamazione che nasce da un ingiustificato astio verso rughe e capelli bianchi, accompagnato da una ancora piu` ingiustificata esultanza per la giovinezza, della quale poco ci manca che si torni a cantarla "primavera di bellezza". ma se la vecchiaia e` una stagione della vita, una condizione del vivente che e` li` per chiunque la raggiunga, che senso ha, ci chiediamo, parlare specificamente di vecchiaia delle donne? non esiste una differenza delle qualita` delle donne e degli uomini di tipo naturale, essenziale, oggettivo, genetico; esistono solamente pregiudizi maturati nel tempo. sulla vecchiaia delle donne pesano pero` eredita` di comportamenti e "vestigia di gender", tra le quali sicuramente quella della sterilita`, del venir meno della capacita` di procreare che colpisce le donne diversi anni e addirittura decenni prima degli uomini.
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di fronte a problemi che nessun governo nazionale e` in grado di risolvere, elettori e politici, sfiduciati verso la globalizzazione, inseguono le sirene del populismo. spaventati dai fantasmi di una sovranita` che sembra svanire, stiamo cosi distruggendo proprio quegli strumenti che ci consentirebbero di ricostruirla in un mondo che non e` piu` quello dominato dagli stati nazionali. frustrati per l`impressione di non riuscire a far sentire la nostra voce e di non avere piu` il controllo sulle nostre vite, ci rassegniamo a uno stato di natura del tutti contro tutti, incapaci di quella fiducia reciproca - tra persone e nazioni - che ci permetterebbe di riprendere in mano il nostro destino. si e` rotto il compromesso della delega, nemica giurata dei populismi, travolta da referendum, progetti di uscita dall`euro e ostilita` a ogni e`lite politica e tecnocratica. l`errore finora e` stato cercare di preservare il patto sociale che ha retto l`europa nel lungo dopoguerra - integrazione come garanzia di pace e di prosperita` - invece che dare alla sovranita` condivisa una base di legittimita` piu` attuale. che puo` essere soltanto protezione e identita`, sicurezza e difesa dalle conseguenze della globalizzazione.
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il postmoderno e` morto. la tesi che proclamava la
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e un vizio italiano: produrre mostre blockbuster. gli ingredienti sono sempre gli stessi: caravaggio e leonardo, gli impressionisti, van gogh, picasso, dali` e warhol. ne facciamo circa diecimila l`anno, ma dovremmo avere seri dubbi su questa sarabanda. innanzitutto perche` si tratta quasi sempre di puro intrattenimento: a pagamento, e di bassa qualita`. quasi mai c`e` dietro una ricerca originale, e quasi sempre non c`e` nulla da imparare: la verita` e` che privati senza scrupoli e pubbliche autorita` senza un progetto mettono a rischio pezzi unici, spesso di valore altissimo. dobbiamo riprendere a fare esposizioni serie, libere, educative. e c`e` un`alternativa piu` radicale: rompere la gabbia degli eventi, e rituffarci nel fitto contesto di arte e paesaggio che rende l`italia unica al mondo. riallacciare il passato al presente, attraverso una conoscenza vera e libera. fuori dal mercato, nel cuore delle nostre citta`.
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l`antropocentrismo e` costruito sulla presunta superiorita` dell`umano sulle altre forme di vita, oltre che su quella di certi umani rispetto ad altri: ma che succede quando scopriamo di essere della stessa sostanza di tutti gli esseri viventi del pianeta? quando le proprieta` che pensavamo ci rendessero speciali, come la vita mentale o la capacita` di soffrire, si manifestano anche in cio` che definiamo ingenuamente
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la democrazia non si trova in natura: e` un prodotto artificiale, frutto della ragione e del desiderio di liberta`. se non e` curata, alimentata e potenziata, appare inevitabile la sua crisi di fronte all`apparente maggiore efficacia del dispotismo: oggi solo il 40 per cento della popolazione mondiale, una minoranza, vive in democrazia. inoltre, stiamo vivendo un cambiamento d`epoca, segnato dalla crescita della globalizzazione e dalla digitalizzazione: le politiche pubbliche dei diversi stati sono interdipendenti; l`infosfera ha compresso il tempo e lo spazio; le grandi migrazioni hanno messo in crisi il senso di identita` di milioni di persone; la quarta rivoluzione industriale cambiera` i processi produttivi e le relazioni sindacali; crescono le diseguaglianze; la sfiducia nelle e`lites esperte anima populismi e nazionalismi etnici. e dunque necessaria una nuova cultura politica per sostenere la democrazia.
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in una parrocchia come tante, in cui le cose non funzionano piu` bene, la gente e` poca e gli operatori pastorali litigano per sciocchezze, ecco che il parroco richiama tutti ai valori da conservare, la confessione in primis; proprio mentre fa questo, pero`, si accorge che alla sua comunita` cristiana, di cristo, della liturgia, dei sacramenti... non importa piu` nulla. da qui la sua crisi: per che cosa ha fatto il prete? per questa gente che litiga sulla posizione dei vasi di fiori davanti all`altare della madonna e non si accorge del mondo che le sta attorno e tanto meno del vangelo? don beniamino decide che ne ha piene le scatole e, semplicemente, se ne va. senza il parroco, pero`, per la prima volta da molto tempo, la gente comincia a riflettere e a interrogarsi, prima su di lui (dove e` finito? e scappato con una donna? e impazzito? e morto?) e poi sulla propria comunita`. il parroco viene infine rintracciato, tra vere e proprie situazioni umoristiche che fanno pensare inevitabilmente alla saga di don camillo: qui non c`e` il comunismo popolare a fare da contraltare, ma la difficolta`, che e` di tutte le comunita` contemporanee, a rintracciare il senso della vita cristiana insieme e, contemporaneamente, una profonda riflessione sul ruolo del sacerdote. un libro in cui i preti ritroveranno molte immagini dei loro parrocchiani, e i parrocchiani molti meccanismi del loro difficile vivere insieme della fatica di dover accogliere i preti. il tutto senza mai smettere di sorridere e, qualche volta, di ridere davvero. il finale? sara` una sorpresa, inattesa quanto capace di aprire una nuova strada sia a don beniamino, sia alla sua gente, sia a noi.
![Terrore_E_Modernita%60_-Di_Cesare_Donatella](cops/big/9788806231699g.jpg?tit=Terrore_E_Modernita%60_-Di_Cesare_Donatella&r=24)
sminare il terrorismo, decostruirne la storia, e` il percorso seguito da questo libro che affronta le questioni sollevate dal terrore planetario. lo sguardo si concentra sulla scena dell`attentato, quel tentativo di forzare il ritmo della storia che sfida la sovranita`, non per mostrare l`abisso, ma per soppiantarla. percio` terrore e rivoluzione, spesso confusi, vanno separati. piuttosto il terrorismo e` lo spettro della sovranita` moderna, sempre tentata di invocarlo. di qui l`esigenza di ridescrivere la figura del terrorista che non e` un nichilista, ma mira a un progetto politico o teologico-politico. mentre affiora l`itinerario verso il terrore dei
![Architettura_E_Democrazia._Paesaggio%2C_Citta%60%2C_Diritti_Civili_-Settis_Salvatore](cops/big/448460_g.jpg?tit=Architettura_E_Democrazia._Paesaggio%2C_Citta%60%2C_Diritti_Civili_-Settis_Salvatore&r=85)
dove corre il confine fra
![Populismo_2.0_-Revelli_Marco](cops/big/447920_g.jpg?tit=Populismo_2.0_-Revelli_Marco&r=23)
il populismo si e` manifestato in forme molto diverse nel corso della storia, tra la fine dell`ottocento e l`intero secolo breve; e anche oggi, la nuova disseminazione populista in europa e negli stati uniti presenta differenze interne notevolissime, quelle che passano ad esempio tra la vittoria di donald trump e l`ascesa di marine le pen. ma un denominatore comune c`e`: il populismo e` sempre indicatore di un deficit di democrazia, cioe` di
![Diritti_Per_Forza_-Zagrebelsky_Gustavo](cops/big/446561_g.jpg?tit=Diritti_Per_Forza_-Zagrebelsky_Gustavo&r=56)
la domanda alla quale queste pagine abbozzano una risposta e` nella alternativa seguente. la causa di questo mondo detestabile e` da cercare presso presunti nemici dichiarati dei diritti, che del resto sarebbero difficili da individuare, e quindi in un dato esteriore ai diritti, cioe` nella loro attuazione difettosa, onde il rimedio debba cercarsi nel loro potenziamento? oppure, la causa e` diversa ed e` intrinseca alla concezione stessa dei diritti, in un mondo come l`attuale, che si rivela sempre piu` ingiusto e violento e sempre piu` piccolo, non nel senso di complicato ma nel senso etimologico di totalita` dove ogni parte sta in rapporto di interdipendenza con ogni altra parte? questo nostro mondo e` tenuto insieme da forze attrattive centripete potenti. paradossalmente, la rivendicazione di diritti, invece che promuovere diversita` e diversificazione, rischia di spingere all`uniformita` e all`omologazione.
![Ospite_Piu%60_Atteso_Vivere_E_Rivivere_Le_Emozioni_Della_Maternita%60_l%60_-Vegetti_Finzi_Silvia](cops/big/9788806232184g.jpg?tit=Ospite_Piu%60_Atteso_Vivere_E_Rivivere_Le_Emozioni_Della_Maternita%60_l%60_-Vegetti_Finzi_Silvia&r=59)
in questo libro l`autrice narra e commenta, con profonda sensibilita`, una storia di maternita` con l`intento di valorizzare una esperienza fondamentale, che non sempre occupa il posto che merita nella vita delle donne. gia` i mesi dell`attesa costituiscono, se non vengono prevaricati da altre richieste, un periodo di straordinaria intensita` emotiva. ma, nell`epoca della fretta, molte giovani donne si trovano sole e smarrite al momento di realizzare il desiderio di un figlio. per aiutarle e` allora opportuno riallacciare un dialogo tra le generazioni ove alcune troveranno la possibilita` di rievocare situazioni ed emozioni che credevano dimenticate, altre di sentirsi motivate e preparate ad accogliere
![Pensare_Altrimenti_-Fusaro_Diego](cops/big/9788806228316g.jpg?tit=Pensare_Altrimenti_-Fusaro_Diego&r=77)
da sempre, sia pure in forme diverse, gli uomini si ribellano. difficilmente le rivolte si lasciano ricondurre a un paradigma unitario, ma presentano come orizzonte comune la rivendicata antitesi rispetto a un ordine costituito o a un