"maschere nude" e` il titolo che pirandello stesso ha scelto per la raccolta dei propri testi teatrali: un ossimoro, immagine di un teatro nel quale l`uomo che si e` dato (o al quale e` stata imposta) una "maschera" ne scopre la nudita`": maschere smascherate, quindi, vestiti denudati. con questo quarto volume (che contiene i testi dell`ultima stagione pirandelliana, dal 1929 alla morte) si chiude l`intera nuova edizione delle opere di luigi pirandello. la seconda parte di questo tomo contiene le "opere teatrali in dialetto" di pirandello: dodici drammi, corredati da un`introduzione di andrea camilleri, e annotati da uno dei massimi dialettologi italiani, alberto varvaro.
l`opera, in tre volumi, raccoglie tutte le tragedie di euripide nella traduzione di filippo maria pontani. ma la novita` del commento, affidato a anna beltrametti, sta nella scelta di raggrupparle per temi, con introduzioni di tipo antropologico e storico-culturale per ogni sezione. questo terzo volume raccoglie le seguenti tragedie: eracle, oreste, baccanti, reso.
il volume presenta tutte le opere del grande filosofo, a eccezione della "grammatica ebraica", ritenuta dai piu` intraducibile. scritti talvolta in olandese ma soprattutto in latino, i suoi trattati rappresentano uno dei caposaldi della filosofia occidentale: oltre all"`etica" i lettori potranno cosi` leggere, ciascuno con un`esaustiva introduzione e ricche note, il "breve trattato", il "trattato sull`emendazione dell`intelletto", i "principi della filosofia di cartesio" con l`appendice delle "riflessioni metafisiche", il "trattato teolofico-politico" e il "trattato politico". di tutti i testi si danno nuove traduzioni, condotte con assoluta coerenza terminologica. completano il volume le "lettere" che, suddivise per corrispondenti, contribuiscono a mettere in rilievo discussioni connesse alla genesi di specifiche opere.
l`opera, in tre volumi, raccoglie tutte le tragedie di euripide nella traduzione di filippo maria pontani. ma la novita` del commento, affidato a anna beltrametti, sta nella scelta di raggrupparle per temi, con introduzioni di tipo antropologico e storico-culturale per ogni sezione. questo secondo volume raccoglie le seguenti tragedie: andromaca, ecuba, troiane, ifigenia in tauride, elena, elettra, fenicie, ifigenia in aulide.
le prime opere di ovidio nascono in un contesto di cui non va sottovalutata l`importanza. finite le guerre, augusto cerca di rafforzare la pax romana attraverso la restaurazione dei valori severi dell`eta` repubblicana, propagando fra l`altro un ritorno all`austerita` dei costumi. in questo clima, ovidio esordisce con opere che, se non sono apertamente contrarie al programma augusteo, certo non vi aderiscono ne` esprimono intenti celebrativi: tra le altre gli "amores", raffinato e ironico gioco intellettuale che si diverte a destrutturare lo stesso genere in cui si inscrive, la poesia elegiaca; le "heroides", lettere che si immaginano scritte da eroine mitiche ai loro uomini in guerra e che compiono un`umanizzazione dei personaggi mitologici; e l`"ars amatoria", il celeberrimo trattato sulle tecniche seduttive, in realta` un affresco della vita galante dell`epoca nonche` una difesa dell`amore libero e del piacere. ed e` forse l`estraneita` sostanziale della sua poesia alla politica culturale di augusto a condannare ovidio all`esilio a tomi, localita` dell`odierna romania. lontano dalla vitalita` di roma, il poeta si dedica a opere in cui vibrano le nuove note della tristezza, del rimpianto, a volte dell`ira: i libri di "tristia" che sono anche una riflessione sulla letteratura, il poemetto "ibis" che si scaglia contro un detrattore, le "epistulae ex ponto" che recuperano il tema celebrativo.
le prime opere di ovidio nascono in un contesto di cui non va sottovalutata l`importanza. finite le guerre, augusto cerca di rafforzare la pax romana attraverso la restaurazione dei valori severi dell`eta` repubblicana, propagando fra l`altro un ritorno all`austerita` dei costumi. in questo clima, ovidio esordisce con opere che, se non sono apertamente contrarie al programma augusteo, certo non vi aderiscono ne` esprimono intenti celebrativi: tra le altre gli "amores", raffinato e ironico gioco intellettuale che si diverte a destrutturare lo stesso genere in cui si inscrive, la poesia elegiaca; le "heroides", lettere che si immaginano scritte da eroine mitiche ai loro uomini in guerra e che compiono un`umanizzazione dei personaggi mitologici; e l`"ars amatoria", il celeberrimo trattato sulle tecniche seduttive, in realta` un affresco della vita galante dell`epoca nonche` una difesa dell`amore libero e del piacere. ed e` forse l`estraneita` sostanziale della sua poesia alla politica culturale di augusto a condannare ovidio all`esilio a tomi, localita` dell`odierna romania. lontano dalla vitalita` di roma, il poeta si dedica a opere in cui vibrano le nuove note della tristezza, del rimpianto, a volte dell`ira: i libri di "tristia" che sono anche una riflessione sulla letteratura, il poemetto "ibis" che si scaglia contro un detrattore, le "epistulae ex ponto" che recuperano il tema celebrativo.
il volume raccoglie le appassionate e drammatiche orazioni (14 giunte fino a noi) che cicerone pronuncio` tra il 44 e il 43 a.c. per indurre il senato a dichiarare il console antonio "nemico della patria" a causa delle sue mire oligarchiche.
nel primo secolo avanti cristo a roma la tradizionale struttura collegiale del governo oligarchico non offriva ne` spazio ne` strumenti per controllare l`enorme potenza degli eserciti, la minacciosa presenza delle plebi urbane, il formidabile dinamismo di capi politici e militari privi di scrupoli legalistici. il consolato di cicerone nel 63 a. c., fu da una parte l`ultimo tentativo di governare nel quadro della costituzione repubblicana, dall`altra il primo episodio riuscito e vittorioso di presa del potere per mano di un membro di una famiglia non nobile ne` plebea illustre, non ancora accolta nella nobilitas. per piu` di quattro secoli, dal 510 a. c., poche decine di famiglie (o gentes) governarono roma; contro questa concentrazione di potere e di ricchezza (i latifondi) nelle mani di pochi lottarono dapprima i plebei per la parificazione dei diritti, poi, con i fratelli gracchi, i poveri per la ridistribuzione della terra, infine gli italici per la pienezza dei diritti politici e civili. in una societa` fortemente gerarchica, come quella romano-italica, la pressione dei ceti e dei gruppi inferiori per la parificazione dei diritti e per una diversa distribuzione del potere e della ricchezza si trasmetteva naturalmente attraverso i vari strati sociali fino a produrre la spinta di singoli personaggi alla partecipazione diretta al potere e al governo, come rappresentanti o, in qualche modo, delegati, sia pure non ufficialmente, dai gruppi esclusi. (dall`introduzione di adriano pennacini)
nel primo secolo avanti cristo a roma la tradizionale struttura collegiale del governo oligarchico non offriva ne` spazio ne` strumenti per controllare l`enorme potenza degli eserciti, la minacciosa presenza delle plebi urbane, il formidabile dinamismo di capi politici e militari privi di scrupoli legalistici. il consolato di cicerone nel 63 a. c., fu da una parte l`ultimo tentativo di governare nel quadro della costituzione repubblicana, dall`altra il primo episodio riuscito e vittorioso di presa del potere per mano di un membro di una famiglia non nobile ne` plebea illustre, non ancora accolta nella nobilitas. per piu` di quattro secoli, dal 510 a. c., poche decine di famiglie (o gentes) governarono roma; contro questa concentrazione di potere e di ricchezza (i latifondi) nelle mani di pochi lottarono dapprima i plebei per la parificazione dei diritti, poi, con i fratelli gracchi, i poveri per la ridistribuzione della terra, infine gli italici per la pienezza dei diritti politici e civili. in una societa` fortemente gerarchica, come quella romano-italica, la pressione dei ceti e dei gruppi inferiori per la parificazione dei diritti e per una diversa distribuzione del potere e della ricchezza si trasmetteva naturalmente attraverso i vari strati sociali fino a produrre la spinta di singoli personaggi alla partecipazione diretta al potere e al governo, come rappresentanti o, in qualche modo, delegati, sia pure non ufficialmente, dai gruppi esclusi. (dall`introduzione di adriano pennacini)
scritte durante gli ultimi anni di vita, le "lettere morali a lucilio" costituiscono la piu` geniale opera di seneca sotto il profilo del pensiero filosofico e la piu` significativa della sua personalita`. colloquiando con l`amico lucilio, seneca si rivela psicologo sensibile e raffinato, che conosce l`arte della persuasione e si rende conto di come il dialogo sia la forma piu` consona per raggiungere il perfezionamento morale. seguace del pensiero stoico, senza pero` assumerne le posizioni estreme, il grande erudito latino raccomanda la supremazia della ragione e il sacrificio dell`individuo a vantaggio della collettivita`.
questo volume avvia l`opera di traduzione, a distanza di cinquant`anni, di tutta la narrativa di thomas mann (a eccezione di "giuseppe e i suoi fratelli", ripubblicato nei meridiani nel 2000). autore storico della casa editrice, mann era infatti tutto presente nella collana dei classici contemporanei stranieri in volumi curati da lavinia mazzucchetti e risalenti agli anni cinquanta, con traduzioni percio` assai invecchiate. l`edizione dei meridiani che con questo volume si avvia occupera` quattro volumi ed e` aperta da un saggio introduttivo di marcel reich-ranicki, critico e intellettuale tedesco di grande fama. essa prevede il coinvolgimento dei migliori traduttori disponibili; tutti i romanzi hanno introduzioni specifiche firmate da studiosi italiani o stranieri e un ricco commento, affidato a luca crescenzi. in questo primo volume, la traduzione dei "buddenbrook" (il romanzo che nel 1905 segna l`esordio narrativo di mann e immediatamente lo segnala come scrittore di straordinario talento) e` di silvia bortoli; quella di "altezza reale" (fiaba morale del 1909, sul potere e sulle sue rappresentazioni) di margherita carbonaro.
le opere di pirandello, acquisite al catalogo mondadori fin dal 1931, vengono pubblicate nei meridiani nell`edizione diretta da giovanni macchia, che associa al rigore filologico l`ampiezza della interpretazione storico-critica. per questa prestigiosa iniziativa culturale macchia, uno dei maggiori studiosi di pirandello, si e` valso della collaborazione di insigni specialisti, come mario costanzo e alessandro d`amico. nel secondo volume delle "novelle per un anno", a cura di mario costanzo, la raccolta da "in silenzio" a "lumie di sicilia".
le opere di pirandello, acquisite al catalogo mondadori fin dal 1931, vengono pubblicate nei meridiani nell`edizione diretta da giovanni macchia, che associa al rigore filologico l`ampiezza della interpretazione storico-critica. per questa prestigiosa iniziativa culturale macchia, uno dei maggiori studiosi di pirandello, si e` valso della collaborazione di insigni specialisti, come mario costanzo e alessandro d`amico. nel primo volume delle "novelle per un anno", a cura di mario costanzo, la raccolta da scialle nero fino a la mosca.