
davvero il destino di ciascuno di noi e gia scritto? e questo che pensano gli ex alunni della iii a quando, superato l`esame di maturita, siglano il "patto sciagurato" che li vincolera fino all`ultimo giorno. del resto il tempo della scuola e l`unico a rimanere immobile: anche dopo trent`anni non saranno le rughe o i chili in piu a contraffare la sagoma di un vecchio compagno di banco. ma quando di mezzo ci sono il demone della competizione e il miraggio di un premio favoloso le variabili si moltiplicano. e cosi un accordo nato quasi per scherzo si tramuta in una sfida senza esclusione di colpi per rimanere in vita il piu possibile. michele mari ha scritto un romanzo commosso e giocoso, svelando con perfido divertimento le pulsioni che si nascondono dentro l`amicizia. perche in questa storia, prima di un imprevedibile finale, vale il contrario di quanto recita il proverbio: chi perde un amico trova un tesoro. 22 luglio 1975: la data fatidica in cui una classe del liceo, festeggiando con una cena il primo anniversario dell`esame di maturita, decide di stipulare un accordo di sangue e denaro. ognuno dei trenta ex alunni versera tutti gli anni una cifra, e il capitale sara investito in modo da generare - col trascorrere dei decenni - un`autentica fortuna. il meccanismo e semplice: la riffa terminera quando saranno rimasti in vita soltanto tre compagni di classe, e a quel punto i superstiti potranno godere del montepremi... ma i rancori sopiti, gli amori taciuti, le promesse e le invidie nate sui banchi di scuola s`infiammano un anno dopo l`altro. e quando ogni 22 luglio si rivedranno a cena, si informeranno dei malanni altrui per prevedere il prossimo di loro che passera a miglior vita. fino a trasformare i protagonisti di questa storia in giocatori seduti al tavolo di un`immaginaria roulette, "per i quali indovinare un numero significa desiderarlo, se non altro per poter continuare a giocare". e si sa che ogni gioco ha le sue regole e i modi per aggirarle: scommesse c

. l`estate del 1969 sembra interminabile. michelino ha tredici anni e ha gia` letto troppi libri, felice ne ha sessanta e sta perdendo la memoria: il primo deve trascorrere le vacanze dai nonni, in una casa enorme e misteriosa di cui il secondo e` da sempre il custode. per ingannare la noia, michelino si inventa un gioco: rimettere ordine fra i ricordi di felice, - incarnazione mitica e spaventosa di migliaia di mostri fantasticati. unendo la tensione magica dell`infanzia alla potenza dell`immaginazione, michele mari racconta la storia di un`improbabile amicizia, il viaggio periglioso di un ragazzino che parte dalle lande solitarie della letteratura per compiere la sua discesa agli inferi.

ogni ossessione a sferopoli e` gia` stata catalogata, qualsiasi mito o superstizione trova conferma, i sogni sono moneta corrente, la letteratura e` l`unica divinita`. nella geografia immaginaria e nella filologia fantastica di questo libro puo` capitare che il carteggio fra una padrona di casa e un inquilino precipiti in un contrappasso metafisico, e che al calar delle tenebre i teschi si raccolgano intorno a quello fra loro piu` loquace; che il tema assegnato da un maestro elementare susciti un maleficio, o che un esame universitario sia l`occasione per uno studente impreparato di esibirsi in uno sfoggio linguistico ultraterreno. a furia di passeggiare rimirando ogni angolo di questa dimensione, al turista potrebbe venire fame: e` allora che scoprira` quanto da bambino mozart andasse pazzo per il gorgonzola, e solo dopo aver messo in tasca una ricetta per la coda alla vaccinara potra` proseguire la visita. non mancheranno le dispute: se si e` fortunati si incontreranno gli otto rabbini piu` potenti del mondo pronti a sfidarsi in una gara di golem, o due parroci rivali disposti a tutto pur di raccogliere i funghi migliori. dopo la di leggenda privata, michele mari torna a una delle forme piu` congeniali: il racconto. con la fiducia affabulatoria di chi, esplorando le infinite possibilita` del genere, sa di poter sorprendere - oltre i suoi lettori - prima di tutto se stesso. benvenuti a sferopoli. il visitatore che dopo aver percorso la strada provinciale 921 si perde in queste lande dovra` armarsi di coraggio, mettere in sonno la ragione e accettare il fascino sinuoso dell`ignoto. si sprigiona da queste pagine una cartografia del possibile, in cui smarrirsi e` forse l`unico modo per salvarsi. una collezione di fantasmi, sogni, superstizioni e chimere letterarie: da sempre michele mari distilla nella forma breve l`essenza stessa della sua poetica.

paura e umorismo, un intreccio di invenzioni, finali inattesi e sarcastici caratterizzano questi racconti. dopo i fondali gotici ed elisabettiani dei romanzi, i luoghi che fanno da sfondo ai racconti sono meno esotici, ma non meno inquietanti: un luogo di villeggiatura sul lago maggiore, un collegio a quarto dei mille, tagli urbani gremiti di quei segnali che solo una furiosa paranoia riesce a decifrare.

colto e citazionistico, ma immediato alla lettura, autobiografico e "vero" nei contenuti. romantico e sentimentale nella tonalita` di fondo, ma attraversato da un`ironia che si incastona negli snodi strutturali del libro, oltre che nelle sue pieghe piu` visibili. testimonianza di un`ossessione privata, ma anche lucida analisi dei mostri che possono dominare la mente dell`uomo.