
Uno tra i più stravaganti interpreti della vecchia nicchia harcore blues, Biram è un folle creativo capace di stravolgere la tradizione con ampie dosi di elettricità e furia: il suo è un blues rauco e selvatico che viaggia sulla stessa lunghezza d'onda di Mississippi Fred McDowell, Seasick Steve e Jack White. Visiera calata sugli occhi, baffoni e tatuaggi e un'aria da sbevazzone, con la sua chitarra le cui corde vengono scorticate e torturate, l'artista si avventura in scorribande blues mostrando una tecnica paurosa: ci sono riletture di traditionals come Death have no Mercy e Easy Rider, ma anche poolverosi brani autografi che paiono echeggiare dal profondo delle paludi del Delta.

LP. Uno tra i più stravaganti interpreti della vecchia nicchia harcore blues, Biram è un folle creativo capace di stravolgere la tradizione con ampie dosi di elettricità e furia: il suo è un blues rauco e selvatico che viaggia sulla stessa lunghezza d'onda di Mississippi Fred McDowell, Seasick Steve e Jack White. Visiera calata sugli occhi, baffoni e tatuaggi e un'aria da sbevazzone, con la sua chitarra le cui corde vengono scorticate e torturate, l'artista si avventura in scorribande blues mostrando una tecnica paurosa: ci sono riletture di traditionals come Death have no Mercy e Easy Rider, ma anche poolverosi brani autografi che paiono echeggiare dal profondo delle paludi del Delta. Vinile trasparente.

Scott H. Biram è un blues rocker d'altri tempi. Rustico, tosto, con blues e country nelle vene, usa una Gibson del '59 e fa musica come se venisse fuori da un qualunque disco di genere degli anni settanta. Classica musica americana, senza alcuna concessione all'attualità. "A tour-de-force of gutbucket guitar squabble, vocals so feral they'll make you lock your doors at night...goes down like a cocktail of whiskey, amphetamines and black-humored despair." --LA Times. Una descrizione esemplare.