
in un presente dominato da terribili conflitti, disastri ambientali e inquietudini diffuse, guardare al futuro con ottimismo sembra un`impresa sempre piu` ardua: ripiegandosi su se stesso, l`uomo sta a poco a poco perdendo la speranza in un domani migliore. viene dunque da chiedersi: "che cosa posso sapere? che cosa devo fare? che cosa mi e` lecito sperare?". cercando di rispondere a queste tre fondamentali domande, formulate per la prima volta dal filosofo immanuel kant, vito mancuso ci guida alla ricerca del significato piu` profondo e autentico della nostra vita. togliendo alla ragione ogni pretesa di possedere un sapere su dio e sull`avvenire, "destinazione speranza" rifonda il senso della nostra esistenza su un presupposto inedito e dirompente: la liberta` di obbedire. se saremo in grado di essere noi stessi in relazione con gli altri, di resistere all`egoismo favorendo la solidarieta`, di ridare valore alla dimensione morale al fine di agire con responsabilita`, allora non tutto sara` perduto: solo cosi`, infatti, potremo definirci donne e uomini davvero liberi e guardare con speranza, ragionevole e fondata, al futuro che ci attende.

sono circa 8000 al giorno i bambini che nel mondo nascono con una forma di handicap, quasi 3 milioni ogni anno. se la sorgente della vita umana e` dio, che senso ha tanto dolore inflitto alle creature piu` innocenti? da sempre gli uomini si pongono questa domanda, alla quale le diverse fedi e filosofie, nel corso dei secoli, hanno dato molteplici risposte. oggi, pero`, la rivoluzione scientifica ha reso insostenibili le soluzioni del passato, e la questione e` stata, di fatto, rimossa. in questo saggio vito mancuso affronta il tema delicato dell`handicap dal punto di vista filosofico e teologico, in dialogo con la scienza e le religioni non cristiane. un percorso di riflessione, il suo, affrontato sempre con rigore, scavando a fondo nella storia dello spirito e della cultura occidentali. ne scaturisce un messaggio arduo e poetico, che parte dalle contraddizioni laceranti della vita ma anche dalla sua "bellezza incandescente", e non offre facili consolazioni. recensendo questo libro giuseppe pontiggia ebbe a scrivere: "raramente un titolo delinea, come questo, la mappa degli interrogativi in cui la mente, protesa a dare un senso religioso e filosofico all`handicap, si e` sempre persa. basta che il lettore segua l`autore nella grandiosita` del suo disegno e nella ricchezza dei suoi percorsi. ne trarra` una luce durevole".